Esteri

Violenza made in Texas: due nuove stragi in meno di 24 ore

di Martina Melli -

ALLEN, TEXAS - MAY 6: Emergency personnel work the scene of a shooting at Allen Premium Outlets on May 6, 2023 in Allen, Texas. According to reports, a shooter opened fire at the outlet mall, injuring nine people who were taken to local hospitals. The police have confirmed there were fatalities but have not specified how many. The unidentified shooter was neutralized by an Allen Police officer responding to an unrelated call. Stewart F. House/Getty Images/AFP (Photo by Stewart F. House / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)


Un fine settimana di tragedia in Texas. Sabato pomeriggio, in un outlet di Allen nella periferia di Dallas, un uomo di 33 anni con convinzioni neonaziste e suprematiste, identificato come Mauricio Garcia, ha aperto il fuoco sulla folla uccidendo otto persone e ferendone nove, prima di essere “neutralizzato” dalla polizia. Domenica, altra strage: un uomo ispanico alla guida di una Land Rover si è schiantato contro un gruppo di migranti in attesa alla fermata dell’autobus, fuori da un rifugio nella città di Brownsville, al confine dello Stato. Almeno otto persone sono rimaste uccise e quasi una dozzina ferite.
“Mentre l’incidente è ancora sotto inchiesta, non c’è dubbio che i leader del nostro stato stiano dipingendo un bersaglio sulla schiena dei migranti”, ha dichiarato il presidente del Partito democratico del Texas Gilberto Hinojosa. L’autista è stato visto dai testimoni ignorare un semaforo rosso, salire su un marciapiede e investire il gruppo di persone alla fermata. Ancora non è chiaro se l’incidente sia stato accidentale o intenzionale. Quello che è chiaro però, è il modo in cui questi due episodi abbiano richiamato l’attenzione su due argomenti caldi che la frammentata politica nazionale non è riuscita a risolvere: le sparatorie di massa e la crisi di confine.
In particolare, è finito sotto i riflettori il governatore del Texas Greg Abbott, che è stato criticato per aver menzionato la mancanza di documenti di alcune vittime del massacro di Cleveland, e per aver elogiato l’allentamento delle leggi sulle armi.
Abbott, intervistato da Fox News sulla strage nel centro commerciale, ha posto una serie di domande: “Perché è successo? Perché l’uomo armato ha fatto questo? Come è successo?”.
Piuttosto che considerare la vasta disponibilità di armi, Abbott sembrava suggerire che la colpa possa essere riscontrabile in qualche carenza nello spirito nazionale, sotterrata da una crescente “rabbia e violenza”.
“Dobbiamo trovare un modo in questo paese in cui possiamo riunire ancora una volta gli americani, e unirci tutti come una grande famiglia”, ha detto. “E a questo proposito, trovare modi per ridurre la violenza nel nostro Paese”.
Ma i democratici del Texas hanno reagito accusandolo di non aver fatto nulla per fermare la follia omicida sotto il suo controllo. Biden ha sottolineato come l’assassino di Allen abbia usato il fucile stile AR-15, che il Presidente vorrebbe vedere messo al bando. “Abbiamo bisogno di più azioni, più veloci, per salvare vite umane”, ha intimato Biden su Twitter.
Il senatore dello stato democratico Roland Guttierrez, che rappresenta Uvalde, ha dichiarato alla CNN: “Il nostro stato sta bruciando perché ci sono queste armi nelle mani di persone che non dovrebbero averle”.
Ma diversi repubblicani, tra cui Abbott, hanno utilizzato la proliferazione delle sparatorie di massa per sostenere come siano un problema tanto negli stati democratici (dove le leggi sulle armi sono più severe) quanto in quelli conservatori.
Il rappresentante degli Stati Uniti Henry Cuellar, uno dei democratici più conservatori al Congresso, ha detto a Fox che “La gente parla solo di rendere le leggi più severe. Negli stati che sono blu, con norme molto rigide, le sparatorie continuano ad avere luogo, quindi è un fenomeno che riguarda tutta la nazione, non solo gli Stati repubblicani, bisogna andare a fondo”.
Ci sono state sparatorie di massa negli stati gestiti dai democratici come il Michigan e la California. Tuttavia, uno studio pubblicato lo scorso anno da Everytown for Gun Safety, un’organizzazione senza scopo di lucro che si concentra sulla prevenzione della violenza armata, ha riscontrato una correlazione diretta tra stati con leggi sulle armi più permissive e tassi più elevati di morti per armi da fuoco, inclusi omicidi, suicidi e uccisioni accidentali.


Torna alle notizie in home