Politica

Vito Bardi e il centrodestra si riconfermano in Basilicata

di Lino Sasso -

Leader del centrodestra con Bardi


Vito Bardi si conferma alla guida della Basilicata. A poche settimane dall’avvio del secondo mandato di Marco Marsilio in Abruzzo, il centrodestra mantiene anche la Lucania consolidando il netto vantaggio sul centrosinistra per quanto attiene il numero di regioni amministrate, 14 a 6. Certamente i dati relativi all’affluenza fanno riflettere e faranno discutere nei prossimi giorni, perché a recarsi alle urne è stato meno di un elettore su due, in linea con una tendenza che già da tempo fa segnare una certa disaffezione al voto da parte degli italiani. Numeri impietosi che, comunque, non impattano per nulla sul dato prettamente politico di queste consultazioni da cui emerge una vittoria netta del governatore in carica, sostenuto anche dai renziani di Italia Viva e da Azione di Carlo Calenda. Non a caso, tra i primi a confermare l’esito del voto è proprio Matteo Renzi che pone l’accento sul fatto che “il centro si dimostra determinante per vincere”. Anche Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, partito saldamente nel centrodestra, tiene a evidenziare proprio come il “centro cresce e si conferma determinante protagonista”. Per Lupi si tratta di “un’altra delusione per la sinistra, che ha trasformato anche queste elezioni in un test nazionale. Il centrodestra vince quando punta sulle sue caratteristiche storiche: la forza del buongoverno, l’unità della coalizione e la valorizzazione delle sue anime – tutte fondamentali -, la scelta di candidati di spessore, la serietà ed il pragmatismo”. A esultare per “l’ennesimo largo successo del centrodestra unito” è la Lega che esprime “grande soddisfazione”, mentre da Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli rivendica questo risultato come l’esito “buon governo nazionale della Meloni e alla compattezza della coalizione di centrodestra” e non manca di stuzzicare gli avversari riferendosi alle “polemiche della sinistra, che sono sempre lunari e fuori contesto”. Per quanto riguarda poi Forza Italia è da segnalare un dato che vede gli azzurri in doppia cifra, confermando il trend positivo degli ultimi mesi. Un risultato che fa esultare il segretario nazionale Antonio Tajani: “Ha vinto Vito Bardi. Ha vinto il candidato di Forza Italia. Ha vinto il centrodestra unito. Hanno vinto i lucani che hanno scelto di sostenere il nostro buon governo per altri cinque anni. Congratulazioni al presidente Bardi e a tutti gli eletti in Consiglio regionale”, commenta su X il titolare della Farnesina.

Sul fronte opposto, è poi da segnalare il tonfo del Movimento 5 Stelle che perde oltre la metà dei voti ottenuti nei due precedenti appuntamenti elettorali, le politiche del 2022 e le regionali del 2019. Una circostanza certamente amara che rischia di aprire fin da subito una discussione interna ai grillini sull’opportunità di proseguire l’alleanza con il Pd e, dunque, sull’eventualità di coltivare o meno la strada del campo largo. “Nessuno di noi – commenta il deputato e coordinatore regionale del Movimento Cinque Stelle in Basilicata, Arnaldo Lomuti – si aspettava di rifare quel grande risultato del 2019. Oggi per noi è una edizione speciale, perché per la prima volta entriamo in coalizione. Abbiamo sempre registrato da qualche anno a questa parte, dalle politiche alle regionali, risultati diversi e in negativo. Le vicende passate che hanno contornato la storia di questa formazione politica non ci hanno certamente aiutato”. Insomma, si confermano i sospetti di chi è convinto che i pentastellati ottengano risultati di gran lunghi migliori quando si presentano da soli e invoca un ritorno al grillismo della prima ora, fuori dalle coalizioni. Polemiche che non risparmiamo il Pd, tanto che secondo Pina Picierno “nel rapporto con il M5S è necessario stabilire alcune regole che devono valere sempre, perché altrimenti si rischia confusione”. “Nel complesso – aggiunge l’esponente dem – serve un perimetro chiaro. Non si può decidere, di volta in volta, in maniera diversa”.


Torna alle notizie in home