Esteri

Von der Leyen: “Guerra alle porte, servono più armi”

di Martina Melli -


Per Ursula von der Leyen la guerra è alle porte e i Paesi membri della Ue devono correre ai ripari. In un discorso al Parlamento europeo, la presidente della Commissione infatti ha spinto affinché venga data priorità agli “appalti congiunti per la difesa”. “Per garantirci la quantità sufficiente di materiale e la superiorità tecnologica di cui potremmo aver bisogno in futuro, bisogna mettere il turbo alla nostra capacità industriale della difesa nei prossimi cinque anni”, ha detto ieri a Strasburgo. “Al centro di tutto questo ci deve essere un semplice principio: l’Europa deve spendere di più, spendere meglio, spendere in Europa”. Un modo per farlo, ha detto, è quello di “dare priorità agli appalti congiunti per la difesa, proprio come abbiamo fatto con i vaccini o con il gas naturale”.
Stando alle parole di Ursula, tutte le risorse o quasi, verrebbero urgentemente riversate nell’industria della guerra, invece che in piani strategici per sopperire alla grave crisi economica in cui riversano i popoli d’Europa.
Ma l’ultima priorità per Bruxelles, non era la transizione ecologica? Non erano le nuove formule green e la sostenibilità delle aziende agricole? Non è per questa agenda che centinaia e centinaia di trattori da gennaio scioperano e intasano le principali capitali Ue?
Durante il monologo, Von der Leyen ha aggiunto che sostenere l’Ucraina con attrezzature militari rimane centrale, ma per farlo bisognerebbe utilizzare tutti i profitti dei beni russi congelati. Sulla stessa linea di Von der Leyen, il nostro Ministro Crosetto ha dichiarato come ora un ipotetico passo indietro nel supporto all’Ucraina, costituirebbe un errore strategico e politico.
Anche per Crosetto poi, aumentare le spese per la difesa è un investimento in pace e stabilità. La difesa è “una delle funzioni principali di ogni Stato nel mondo. La nostra libertà ha un costo. Non è un capriccio del ministro di turno ma parte fondamentale della difesa di una nazione”.
Nelle prossime settimane la Commissione presenterà la sua strategia industriale europea per la difesa (Edis) e il programma europeo per il settore industriale della difesa (Edip) con il focus su ricerca congiunta, titolarità e creazione di un mercato unico della difesa Ue.
La questione si inserisce in un momento particolare della guerra di Zelensky: l’invasione russa ha evidenziato come, per la fornitura di armi, Kiev dipenda da altri Paesi, Paesi che dopo anni di investimenti insufficienti e demilitarizzazione a seguito della Guerra Fredda non sono più all’altezza. Per spendere di più e meglio “dobbiamo inviare collettivamente un segnale forte all’industria” ha commentato la Von der Leyen. “Questo è il motivo per cui cercheremo di facilitare, ad esempio, gli accordi di offtake o gli accordi di acquisto anticipato in cui forniamo garanzie. Questo darebbe alle nostre aziende del settore ordini stabili e prevedibili a lungo termine”. Gli accordi di acquisto anticipato sono i contratti che la Commissione ha utilizzato per acquistare i vaccini contro il Covid-19 per conto degli Stati membri, a quel punto obbligati ad acquistarli e consegnarli. L’accordo di offtake funziona come una promessa alle aziende di comprare i loro prodotti quando non sono ancora stati fabbricati. A detta di Ursula, questa mossa potrebbe essere utilizzata a lungo termine per mantenere le fabbriche “calde, pronte all’uso” in caso di un altro conflitto, anche se la necessità di rifornire l’Ucraina e ricostituire le scorte europee dovesse terminare. “I rischi di guerra” – dice von der Leyen – “dovrebbero essere sempre calcolati, e questo inizia con l’urgente necessità di ricostruire, ricostituire e modernizzare le forze armate degli Stati membri”.
L’aumento della produzione di armi nei Paesi del blocco è all’ordine del giorno della Commissione dallo scoppio della guerra in Ucraina ma ha assunto maggiore importanza da quando i pacchetti militari di Washington sono stati bloccati al Congresso e Kiev soffre una sempre maggiore carenza di manodopera e munizioni.


Torna alle notizie in home