Esteri

Von der Leyen vola da Zelensky. Noi in guerra finché sarà necessario

di Adolfo Spezzaferro -

URSULA VON DER LEYEN, VOLODYMYR ZELENSKY


La guerra russo-ucraina si combatte anche a colpi di celebrazioni: Zelensky festeggia a Kiev con la von der Leyen la contro-Giornata della vittoria di Mosca. La Giornata dell’Europa contrapposta alla Parata per celebrare la vittoria dell’Urss sulla Germania nella Seconda guerra mondiale. Se nella Piazza Rossa di Mosca i russi si stringono attorno al loro leader Putin, che assicura che la Federazione vincerà come allora anche la guerra in atto, scatenata dall’Occidente, a Kiev la presidente della Commissione Ue, vestita con i colori ucraini, ribadisce il suo sostegno a Zelensky. Sostegno soprattutto militare, per proseguire la guerra e allontanare sempre più la pace. Queste due celebrazioni contrapposte rappresentano plasticamente i termini del conflitto. Da una parte la Russia, dall’altra l’Occidente, al fianco di Kiev. In mezzo ci sono tutti i Paesi cosiddetti non allineati, che vorrebbero non subire le conseguenze negative in termini economici e di stabilità globale di un conflitto che si protrae senza alcuna chance di poter sconfiggere Mosca sul campo di battaglia. Mentre il resto del mondo, insomma, chiede la pace, Occidente – con in testa il segretario generale dell’Onu, secondo cui “in questo momento la pace non è possibile” – e Russia non vedono altre soluzioni alla guerra.
“Accolgo con grande favore la vostra decisione di celebrare il 9 maggio la Giornata dell’Europa. Poiché la capitale dell’Ucraina è il cuore pulsante dell’odierna Ucraina, è in prima linea nella difesa di tutto ciò che noi europei abbiamo a cuore”. Così la von der Leyen si è rivolta a Zelensky, in conferenza stampa a Kiev. L’Ucraina ha infatti deciso di abbandonare la tradizionale Giornata della vittoria del 9 maggio, in memoria della capitolazione del Terzo Reich, anticipando l’anniversario di un giorno e sposando la Giornata dell’Europa per il 9 maggio. Tutto il mondo occidentale, infatti, considera l’8 maggio come la data della fine della Seconda guerra mondiale, mentre l’ex Unione Sovietica (tra cui la Russia) festeggia il giorno dopo, poiché la notizia della resa incondizionata della Germania era giunta a Mosca quando il fuso orario segnava già l’alba del 9. Una guerra insomma che oggi si combatte anche a colpi di calendario.
Nella lotta contro gli invasori russi “l’Unione Europea sta a fianco dell’Ucraina. Il 9 maggio simboleggia anche la solidarietà, nata dalle lezioni delle grandi guerre del XX secolo. È lo spirito della nostra democrazia e, caro presidente Zelensky, sono qui per assicurarti che puoi contare su questa solidarietà per tutto il tempo che sarà necessario”, ha ribadito la von der Leyen. Una grande quantità di munizioni dai magazzini europei è già stata consegnata in Ucraina secondo i piani dell’Ue o è in arrivo. “La via più veloce è il rilascio immediato di munizioni dalle scorte degli Stati membri, abbiamo stanziato 1 miliardo di euro e sta funzionando. Scorte significative di munizioni sono state consegnate o sono in viaggio verso l’Ucraina, ma occorre fare di più con urgenza”, ha annunciato la von der Leyen.
Dal canto suo, Zelensky ha fatto presente alla presidente della Commissione Ue di essere deluso dalle restrizioni all’esportazione di prodotti agricoli ucraini e che si aspetta la rimozione di questo embargo. Dal 2 maggio grano, mais e semi di girasole dall’Ucraina possono essere trasferiti liberamente in tutti i paesi dell’Ue ad eccezione di Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia. Questi Paesi hanno bloccato l’import per difendere le proprie produzioni dalla concorrenza a basso prezzo grazie agli sgravi voluti da Bruxelles per i prodotti agricoli ucraini.
Corsia preferenziale
per l’ingresso di Kiev nell’Ue
Poi il presidente ucraino è ripartito alla carica con l’ingresso di Kiev nella Ue. “E’ giunto il momento di una decisione positiva per aprire i negoziati sull’adesione dell’Ucraina all’Ue”, ha detto Zelensky, secondo cui “i nostri valori, sicurezza, prosperità, pace nel continente, tutto questo può essere realizzato al 100% per l’Europa solo insieme all’Ucraina”. “In questo contesto, ci aspettiamo che a giugno venga presentata una valutazione intermedia positiva da parte della Commissione europea sui progressi dell’Ucraina nel percorso di integrazione europea. Contiamo davvero su questo”, ha affermato il presidente.
Pronta la replica della presidente della Commissione Ue. “Stando qui a Kiev oggi, in questo Paese attaccato in modo insensato, alcuni potrebbero pensare che sia impossibile, o improbabile, o troppo lontano, parlare di una Ucraina libera e pacifica all’interno dell’Ue. Ma in Europa l’impossibile diventa possibile. E anche in Ucraina”. Per la von der Leyen “è impressionante vedere che, malgrado una guerra in corso, l’Ucraina sta lavorando duramente e senza requie sui sette passi” richiesti nel processo di adesione. “Sono stati fatti molti progressi, ma il lavoro deve continuare. Il nostro obiettivo è avere un rapporto non scritto in giugno”, ma il passaggio più importante sarà “il rapporto scritto” che verrà presentato “in ottobre”.
Zelensky infine ha sintetizzato il senso dell’incontro con la von der Leyen a Kiev su Twitter. “I nostri sforzi per un’Europa unita, per sicurezza e pace devono essere tanto forti quanto il desiderio della Russia di distruggere la nostra sicurezza, libertà ed Europa. Noi, Europa, dobbiamo agire insieme proporzionalmente alla minaccia, non in modo più debole, per sconfiggere il male dell’aggressione”. Ancora e solo guerra, quindi.

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