L'identità: Storie, volti e voci al femminile



Esteri

Salis, no del Parlamento Ue alla revoca dell’immunità con un solo voto di scarto

Salvini: “Salvata da qualcuno del centrodestra”. Vannacci: “Vergogna"

di Angelo Vitale -


Oggi a Strasburgo il Parlamento Europeo il voto in plenaria sulla revoca dell’immunità parlamentare di Ilaria Salis. La plenaria ha deciso a scrutinio segreto di respingere la richiesta con un solo voto di scarto. L’Eurocamera ha pertanto approvato la posizione della Commissione Affari giuridici del Parlamento europeo (JURI) che aveva deciso, con un voto di scarto (13 a 12), di non revocare l’immunità di Ilaria Salis. Su 628 votanti, hanno votato a favore 306, contro 305 e 17 astenuti.

Il voto è stato segreto, come richiesto da tutto il centrosinistra, e a maggioranza semplice. Baci, abbracci e anche un mazzo di fiori per Ilaria Salis. Così i colleghi hanno festeggiato a caldo l’eurodeputata di Avs subito dopo il voto della plenaria che le ha concesso l’immunità.

Immediate le reazioni del leader leghista Matteo Salvini: “Salvata da qualcuno del centrodestra”. E Roberto Vannacci: “Vergogna”.

“Accusata di lesioni aggravate potenzialmente letali e altre condotte criminose in concorso con altri, all’interno di un’organizzazione criminale. Ma col trucchetto del voto segreto, richiesto dai gruppi di sinistra, anche qualcuno che si dice di “centrodestra” ha votato per salvare la signora Salis dal processo. Vergogna!”. Così sui social Matteo Salvini.

“Solo una parola”. Lo scrive sui social l’europarlamentare Roberto Vannacci (Lega), che posta anche un’immagine della europarlamentare con la scritta “Vergogna”.

Voto a Strasburgo sulla revoca dell’immunità a Salis, il ruolo decisivo del Ppe

La Commissione Giuridica aveva votato contro la revoca per un solo voto di scarto, ma la decisione finale spetta ora all’Aula. Un voto molto atteso, con il Partito Popolare Europeo che gioca un ruolo decisivo nell’esito.

Il voto è stato segreto, su richiesta del centrosinistra. E a maggioranza semplice: un voto a favore in più, immunità difesa, come avvenuto. Parità o un voto contrario in più, immunità revocata.

Conti alla mano, i partiti contrari alla revoca (Renew Europe, Socialisti e democratici, Verdi e The Left) disponevano di 310 eurodeputati, meno della maggioranza fissata a 361.

Ma astensioni, assenze o voti contrari tra le fila dei gruppi di centrodestra, soprattutto all’interno del Ppe e dell’Ecr, hanno potuto agevolmente spostare l’ago della bilancia di un voto.

Il presidente del gruppo popolare al Parlamento europeo, Manfred Weber aveva ostentato determinazione: “Come Ppe siamo favorevoli al rispetto dello stato di diritto e quindi al rispetto del regolamento del Parlamento europeo: i nostri consiglieri giuridici ci hanno detto che è giusto revocare l’immunità a Ilaria Salis perché il suo reato è stato commesso prima del suo mandato. Noi siamo per le regole, non bisogna politicizzare la questione”.

Un voto serrato per il co-presidente del gruppo dei Verdi e al Parlamento europeo, Bas Eickhout: “Siamo contrari alla revoca dell’immunità. Sarà un voto segreto, ma sarà molto chiaro da che parte stare. Sarà un voto serrato. Tutto dipenderà dal Ppe e dall’Ecr. Credo che dipenderà dalle delegazioni nazionali di quei gruppi politici, e non sempre esprimeranno cosa voteranno. A volte diranno A, ma poi alla fine voteranno B. Succede più spesso, sicuramente con l’Ecr, non si sa mai con loro”.

L’interessata aveva affermato sicurezza su X, probabilmente confidando nel voto segreto: “Sarò in Aula a testa alta – questo il post di Ilaria Salis -, ad affrontare il verdetto del Parlamento europeo”.

Le manovre, le accuse, i veleni

Decise le parole di Matteo Salvini al Corriere della Sera, a mettere sull’avviso gli azzurri: “Vedremo oggi con il voto per salvare la poltrona alla Salis se qualcuno nel segreto dell’urna tradirà il centrodestra europeo”.

Nulla, se non rumors, trapelato dal Ppe. “Nella riunione del gruppo del Ppe di ieri, nella discussione sulla revoca dell’immunità di Ilaria Salis, qualche voce in dissenso c’è stata – riferisce una fonte a LaPresse– , ma nessuno si è apertamente esposto per un voto contrario alla linea del gruppo, che è a favore della revoca. Non si può escludere che qualcuno voti in dissenso”.

Anche altre fonti parlamentari sostenevano che nel voto segreto, molti eurodeputati del centrodestra del Ppe ed Ecr, soprattutto italiani, avrebbero votato per salvare la collega di Avs.

Giochi dominate da dinamiche non chiare: “Nel segreto dell’urna qualcosa potrebbe succedere. Che interesse ha la maggioranza di governo italiana di votare a favore della consegna nelle carceri di Orban di una italiana?“, osservava una fonte.


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