West Nile: quando il numero verde di De Luca non serve
La Regione Campania chiede di segnalare gli uccelli morti, poi l'Asl non arriva a prelevarli
Ad ieri, i decessi per il virus West Nile sono saliti a nove totali da inizio anno. Una situazione nella quale ieri sera l’Ansa diffondeva la notizia di una “stima” di 10mila infezioni in Italia.
La Campania, il Lazio
In Campania, ci sarebbero 20 casi fra sospetti e confermati, tutti concentrati nella provincia di Caserta, ancora accompagnati dalla premessa “circa”. Il Lazio resta una regione con un alto numero di casi, il focolaio maggiore, soprattutto nella provincia di Latina, dove recentemente si sono registrati 16 nuovi positivi, e 12 nuovi casi confermati in una settimana.
West Nile, una “narrazione” come per il Covid
L’impressione sempre più avvertita è che il Covid – il paragone non è commisurato all’ampiezza del fenomeno ma alla sua narrazione che non pochi scandali evidenziò – non abbia insegnato nulla allo Stato e alle Regioni.
I dati – si dice – vengono aggiornati disponibili grazie all’attività di monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute, che operano secondo il Piano Nazionale Arbovirosi 2020-2025.
Riunioni, decaloghi: e poi?
Nel Lazio, l’Asl Latina ha attivato una task force multidisciplinare per il West Nile, si sono tenuti incontri e conferenze, come quella dei sindaci pontini, ritenendo la comunicazione verso la popolazione fondamentale.
In Campania, il presidente Vincenzo De Luca ha dichiarato che non ci sono focolai estesi ma singoli episodi sotto controllo, con risorse e strumenti per intervenire prontamente. Risorse e interventi di cui non è possibile verificare ampiezza, diffusione, efficacia.
Quando il numero verde della Campania non serve
E anche le iniziative di comunicazione pubblica generano dubbi. Non una congettura, l’esperienza personale di chi scrive.
Una segnalazione fatta, come chiedeva la Regione, per un uccello morto rilevato vicino casa – le carcasse dovrebbero essere prelevate dall’Asl e analizzate per accertarne l’eventuale ruolo di vettore – ha prodotto, a distanza di ore dalla telefonata al numero verde della Protezione Civile campana, solo una scheda sulla quale sono stati annotati nome, cognome, numero di telefono e città: “Trasmetteremo la scheda all’Asl Caserta, dovranno venire loro a prelevare l’animale morto per analizzarlo”.
Vana, a distanza di quasi 24 ore dalla telefonata, la speranza di un intervento rapido.
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