Esteri

Witkoff atteso a Roma per provare a sbloccare i negoziati su Gaza

Cinque divisioni delle Idf in azione

di Ernesto Ferrante -


Steve Witkoff, inviato del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, avrebbe in programma domani a Roma colloqui con funzionari di Israele e Qatar per ridare slancio alle trattative per arrivare al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi trattenuti nell’enclave palestinese. A riportare la notizia è il Jerusalem Post, che cita sue fonti. Secondo il sito di notizie israeliano Ynet, sarà il ministro israeliano per gli Affari strategici, Ronen Dermer, a vedere domani Witkoff nella capitale italiana.

Procede l’operazione di terra delle forze di difesa israeliane

Nel frattempo, l’Aeronautica militare israeliana ha attaccato in 24 ore circa 120 “obiettivi terroristici” nella Striscia, anche “cellule di terroristi”, tunnel e altre “infrastrutture terroristiche” e proseguono le operazioni di terra che vedono mobilitate cinque divisioni delle Idf.

“Abbiamo detto in maniera molto chiara: ‘basta bombardamenti, basta civili morti. È l’ora di giungere a un cessate il fuoco immediato’. Con altri 27 Paesi, abbiamo presentato un documento che è un chiaro messaggio a Israele, ma anche un messaggio molto chiaro ad Hamas, di rilasciare senza discussioni e senza tentennamenti gli ostaggi che sono ancora nelle mani dei terroristi. Stiamo facendo tutto il possibile per arrivare a un cessate il fuoco. Troppi morti civili, e questo è davvero inaccettabile”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando a Roma a margine del Forum Italia-Algeria.

Portuali di Genova contro la guerra

Nuova mobilitazione contro l’operazione militare di Israele a Gaza. “Noi non lavoriamo per la guerra!”. Con questo slogan il Coordinamento Nazionale Usb Mare e Porti ha annunciato un presidio per venerdì 25 luglio alle ore 9 davanti alla sede del Comune di Genova, in via Garibaldi. La protesta nasce in risposta alla notizia dell’arrivo nei porti italiani della nave Cosco Pisces, contenente acciaio destinato alla produzione di armamenti e diretta nello Stato ebraico. Stando a quanto riferito dal sindacato, l’imbarcazione dovrebbe approdare prima a La Spezia e successivamente a Genova. Anche se al momento non risultino operazioni di scarico del carico incriminato nei porti liguri, l’Usb ha fatto sapere di voler mantenere alta l’attenzione e di essere pronta a dichiarare sciopero immediato qualora venissero coinvolti i portuali nelle operazioni legate a materiale bellico. “Affianchiamo questa battaglia di pace e di civiltà”, ha aggiunto l’Unione sindacale di base, “contro qualsiasi utilizzo dei porti per fini bellici”.

Nel pomeriggio dello stesso giorno si terrà un’assemblea cittadina per denunciare il rischio di trasformare la logistica portuale genovese in un’infrastruttura al servizio della guerra, a fronte di investimenti pubblici destinati al riarmo e sottratti ai servizi essenziali.


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