Esteri

Xi-Macron a Parigi: parole di pace e cooperazione

di Ernesto Ferrante -


Operazione israeliana a Rafah, crisi ucraina, Olimpiadi di Parigi, nucleare iraniano. Sono questi i temi principali affrontati dal presidente francese Emmanuel Macron e quello cinese Xi Jinping nel corso del loro incontro. I due leader hanno espresso la loro “opposizione a un’offensiva israeliana a Rafah, che porterebbe a una nuova catastrofe umanitaria, e allo sfollamento forzato dei civili palestinesi”. E’ quanto si legge in una nota congiunta nella quale vengono sottolineati “l’imperativo assoluto di proteggere i civili a Gaza, in linea con il diritto umanitario internazionale” e la “necessità urgente di un cessate il fuoco immediato e duraturo per consentire la fornitura di aiuti umanitari su larga scala alla popolazione civile di Gaza”.
L’inquilino dell’Eliseo e il suo omologo hanno condannato la “politica di insediamento israeliana” definendola “illegale secondo il diritto internazionale e un grave ostacolo a una pace duratura”. Nella nota viene ribadita l’importanza di un “rilancio deciso e irreversibile di un processo politico per attuare concretamente una soluzione a due Stati, Israele e Palestina, che convivano fianco a fianco in pace e sicurezza e abbiano tutte e due Gerusalemme come capitali, con la creazione di uno Stato palestinese vitale, indipendente e sovrano sulla base delle linee del 1967”.
Xi ha detto a chiare lettere che la Cina si oppone “all’uso della crisi ucraina per scaricare le colpe o diffamare un Paese terzo e fomentare una nuova Guerra Fredda”. Macron ha accolto con favore “gli impegni” del gigante asiatico ad “astenersi dalla vendita di armi” alla Russia.
Entrambe le parti ritengono “che una tregua olimpica per tutti i teatri di guerra possa essere un’occasione per lavorare a una soluzione duratura, nel pieno rispetto del diritto internazionale”. Una pausa durante i Giochi che inizieranno a Parigi il prossimo 26 luglio presso “tutte le parti interessate”.
Annunciato un impegno “comune” a promuovere “una soluzione politica e diplomatica sulla questione nucleare iraniana” e “lavorare per preservare il regime internazionale di non proliferazione nucleare, nonché per promuovere la pace e la stabilità nel Medio Oriente”.


Torna alle notizie in home