Yoox Net-a-Porter, 211 licenziamenti in Italia tra Bologna e Milano
Yoox Net-a-Porter, gigante dell’e-commerce di moda di alta gamma, ha avviato la procedura per i licenziamenti di 211 dipendenti in Italia. La comunicazione è arrivata martedì e riguarda soprattutto le sedi di Bologna e Milano, con 160 lavoratori coinvolti nel capoluogo emiliano su un totale di 1.091 occupati nel Paese. La decisione rientra in un piano di riorganizzazione più ampio, che però ha immediatamente sollevato la protesta delle sigle sindacali.
Yoox, 211 licenziamenti in Italia: la protesta delle sigle sindacali
“Non è accettabile lasciare a casa le persone da un giorno all’altro – ha dichiarato Mariano Vendola di Filcams Cgil – senza aver valutato strumenti alternativi come gli ammortizzatori sociali”. I sindacati chiedono ora un tavolo di confronto con l’azienda per esplorare soluzioni meno drastiche rispetto agli esuberi annunciati.
Il caso italiano si inserisce in un contesto di trasformazione globale per il gruppo YNAP. Fondato nel 2000 da Federico Marchetti, Yoox è stato uno dei primi unicorni italiani, raggiungendo una valutazione superiore al miliardo di dollari. Dopo la fusione con la britannica Net-a-Porter nel 2015 e il successivo ingresso sotto il controllo della holding svizzera Richemont, nell’ottobre 2024 la società è stata ceduta al retailer tedesco Mytheresa. Da aprile 2025 il nuovo proprietario, LuxExperience, ha preso in mano il gruppo lanciando un piano di rilancio internazionale.
Il nuovo Yoox, il nuovo centro nel Regno Unito
La strategia prevede una razionalizzazione delle attività, con investimenti in tecnologia e marketing, ma anche con una forte riduzione della forza lavoro: circa 700 tagli complessivi a livello globale. L’Italia resterà hub centrale per il marchio Yoox, mentre il cuore delle attività legate al lusso sarà concentrato nel Regno Unito.
Il ridimensionamento con i licenziamenti annunciati a Bologna e Milano rappresenta dunque la prima conseguenza concreta di questa ristrutturazione di Yoox. I prossimi giorni saranno decisivi per capire se la trattativa con i sindacati potrà portare a una mitigazione dell’impatto occupazionale. Intanto, tra i dipendenti cresce l’incertezza sul futuro di una realtà che, nata come fiore all’occhiello dell’innovazione digitale italiana, si trova ora a vivere una delle fasi più delicate della sua storia.
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