Esteri

Zelensky parla all’Onu e il New York Times lo accusa: missile ucraino sui civili

di Ernesto Ferrante -


L’INGRANDIMENTO – Zelensky parla all’Onu e il New York Times lo accusa: missile ucraino sui civili

La strage del mercato di Konstantinovka, nella parte della Repubblica popolare di Donetsk non controllata dai russi, è opera degli ucraini. A scriverlo è il New York Times, proprio quando il presidente ucraino è arrivato negli Stati Uniti per partecipare alla 78a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. I giornalisti americani che hanno condotto le indagini sull’attacco missilistico, sono giunti alla conclusione che a colpire il mercato è stato il sistema di difesa aerea ucraino Buk. I dati raccolti e analizzati dal NYT, inclusi i frammenti dei missili e le immagini satellitari conducono univocamente verso un’unica direzione. Gli autori dell’articolo hanno fatto anche riferimento alle registrazioni delle telecamere di sorveglianza e alle testimonianze oculari. Secondo loro, pochi minuti prima dell’esplosione furono stati lanciati due razzi dalla direzione di Druzhkovka (la parte ucraina). Uno di questi colpì l’affollata fiera cittadina, uccidendo 17 persone e ferendone 32.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video accusò Mosca e tutti i giornali europei parlarono di missile russo. Correva il 6 settembre, il giorno della visita del segretario di Stato statunitense Antony Blinken a Kiev.

In appena due settimane, una testata influente e di potere del Paese che sostiene di più militarmente l’Ucraina, ha disarcionato la macchina propagandistica di Zelensky, confermando la progressiva “disaffezione” nei suoi confronti anche tra i suoi alleati di ferro. Le numerose uscite imbarazzanti collezionate negli ultimi tempi dall’ex comico e dal suo fedelissimo consigliere Mykhailo Podolyak, unite agli insuccessi nella controffensiva, hanno indispettito non poco diversi leader Occidentali.
Le armi continuano ad arrivare, ma si rafforza la sensazione che sia un supporto sempre più a tempo. I carri armati Abrams promessi da Washington a Kiev saranno consegnati a breve. Lo ha reso noto il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin in una riunione del gruppo di contatto sull’Ucraina in Germania. Altri 45 tank (30 Leopard 1 e 15 T-72) sono in arrivo dalla Danimarca. A riportarlo è Radio Svoboda, citando l’agenzia di stampa danese Ritzau. Qualche giorno fa, Copenaghen aveva fatto sapere di essere sul punto di concedere un nuovo pacchetto di aiuti agli alleati, per un importo di 5,8 miliardi di corone danesi.
La Cina continua a credere nella soluzione diplomatica. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha espresso apprezzamento per le proposte formulate da Pechino a febbraio per porre fine alle ostilità in Ucraina e tornare al tavolo negoziale. A riferirlo è stato ieri il ministero degli esteri cinese. Durante il colloquio avvenuto lunedì, Wang e Lavrov hanno sottolineato il ruolo di Cina e Russia nella politica mondiale. In qualità di membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, hanno la responsabilità di “mantenere la stabilità strategica globale e promuovere lo sviluppo e il progresso mondiale”.

I due ministri hanno rimarcato l’inutilità dei tentativi volti a mettere fine al conflitto in corso senza la partecipazione russa. Il capo della diplomazia russa ha inoltre informato Wang dei risultati della visita del leader della Corea del Nord, Kim Jong Un, mentre il collega cinese ha comunicato alla controparte l’esito del faccia a faccia a Malta con il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan.
Nelle note ufficiali si è parlato anche di uno scambio di “opinioni su possibili interazioni in sede Onu, anche per quanto riguarda la riforma del Consiglio di Sicurezza” e della necessità di approfondire il loro coordinamento sia nell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, sia nei Brics che nel G20.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ritiene che la crisi ucraina durerà a lungo. Lo ha detto in un’intervista trasmessa al canale televisivo turco Pbs, aggiungendo di fidarsi della Russia quanto dell’Occidente e rimarcando che Ankara e i paesi membri dell’Ue hanno posizioni diverse nei confronti della Federazione Russa.
Erdogan ha fatto un importante riferimento alla Crimea: “nel 2014 ho avuto alcuni colloqui e negoziati con il presidente Putin sulla Crimea, ma non ho avuto successo, non sono riuscito a fargli lasciare la Crimea”. Quindi, “penso che non sarà possibile nemmeno in questo momento”.

 

Duro affondo di Maria Zakharova contro Volodymyr Zelensky. “Un altro tour di Zelensky è previsto nel prossimo futuro. Ora è diretto negli Stati Uniti. I media riferiscono che è previsto il suo incontro con Biden e sono attesi altri incontri al Congresso. È ovvio che il tossicodipendente di Kiev, un mendicante in ogni senso della parola, chiederà ancora una volta denaro ai suoi padroni americani e, di conseguenza, armi”, ha attaccato la portavoce del ministero degli Esteri russo.


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