IL CARRELLO DELLA SPESA – Università, quanto ci costi: stangata sulle camere per studenti
CARO AFFITTI PER STUDENTI UNIVERSITARI, CARTELLI
Università, quanto ci costi. Tanto, e vivere in un’altra città per studiare diventa sempre più caro. Non bastavano i ritocchi sulle rette che, già negli anni passati, hanno dissanguato le famiglie. Non bastavano nemmeno il caro libri e gli aumenti dei prezzi dei testi su cui studiare. Adesso il problema numero uno per le famiglie con uno o più figli che aspirano a conquistare l’agognato pezzo di carta diventa l’affitto di una stanzetta. Che, nel giro di pochi anni, è lievitato in alcune città addirittura del 70%. Lo studio di Immobiliare.it Insights ha messo a confronto l’andamento dei costi dal 2021 a oggi analizzando i dati legati alle richieste medie per stanza nelle principali città universitarie italiane. I risultati non lasciano spazio a nessun dubbio: offrire un tetto ai ragazzi che studiano costa un occhio della testa. O giù di lì. A Bologna i rincari sono arrivati a toccare il 73% con un affitto medio per stanza pari a 651 euro al mese. Una stangata pari solo a quella che s’è registrata a Trento dove, a fronte di un aumento percentuale della stessa dimensione, si pagano “solo” 549 euro al mese per una camera. Subito dopo c’è Padova: si scuciono 508 euro a camera per un rincaro percentuale stimato del +71%. All’ultimo gradino del podio degli aumenti c’è Firenze: una stanza si paga 618 euro al mese per un rincaro pari al 59%. Il capoluogo toscano si piazza prima di Torino dove pure i prezzi sono aumentati del 56% per un esborso che, però, risulta già minore e pari a 483 euro al mese. In termini percentuali, Milano si piazza solo al quinto posto (+44%) ma a livello di esborso il capoluogo lombardo resta il più inavvicinabile: 714 euro al mese. Subito dopo c’è Napoli: il trend delle percentuali parla di una stangata del 43% per un esborso medio che si aggira sui 468 euro mensili.
La corsa agli aumenti, chiaramente, non poteva non coinvolgere Roma. Qui una camera per studenti costa (almeno) 577 euro al mese. I rincari sono pari al 41% rispetto al primo trimestre del 2021. Va meglio (molto relativamente) a chi ha scelto di studiare a Palermo. Qui gli affitti per gli studenti sono rincarati “solo” del 29% e una stanza si paga 278 euro al mese. Se, poi, si vanno a spulciare i dati delle città di dimensioni più ridotte, le cose non sembrano andare granché meglio. A Venezia, per esempio, gli aumenti sono stati pari al 60% (per 482 euro al mese), a Verona la stangata è del 38% ma si spende di più che nella Serenissima (488 euro). Più bassi i prezzi al Sud ma non i tassi di crescita dei costi. A Bari servono oggi 382 euro per pagare l’affitto di una stanza: il 44% in più di quanto si spendeva solo quattro anni fa. Numeri che fanno del capoluogo pugliese, città più cara di Genova dove la pigione media è di 364 euro a fronte di un aumento quadriennale del 40%. Il fatto è che, alla base degli aumenti, ci sono (sempre) le stesse cause. Mancano gli alloggi, non ci sono le case. E, adesso, chi vuole frequentare l’università deve fare i conti con i costi sempre più alti e deve affrontare non solo la “concorrenza” di chi, come i lavoratori in trasferta, sono interessati alle stesse soluzioni abitative ma pure dei turisti e della riconversione di tante soluzioni abitative in altrettanti piccoli bed and breakfast o case vacanze. Il rischio è che frequentare l’università diventi sempre più caro, e dunque insostenibile, per le famiglie. Un pericolo che un Paese come l’Italia, dove di ragazzi ce ne sono sempre di meno e sempre di più sono quelli che preferiscono prendere la via dell’estero, non può permettersi di correre. Questo è uno di quei costi che l’università, ma più in generale il Sistema Paese, non può più sostenere.
Torna alle notizie in home