Cronaca

La madre di Sempio dai pm: tutte le domande inevase

di Claudia Mari -


Delitto di Garlasco: convocata in caserma la madre di Andrea Sempio per chiarire i movimenti del figlio

Oggi Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, è stata convocata dai carabinieri nella caserma di via Moscova a Milano come persona informata sui fatti nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco.

Gli inquirenti intendono approfondire gli spostamenti di Sempio la mattina del delitto, focalizzandosi su elementi come gli orari e uno scontrino del parcheggio di Vigevano che il giovane decise di conservare su suggerimento dei genitori.

Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, era già stato indagato nel 2016, ma le accuse erano state archiviate. Recentemente, tuttavia, è stato nuovamente iscritto nel registro degli indagati dopo che nuove analisi genetiche hanno rilevato tracce del suo DNA sotto le unghie della vittima.

Sempio ha dichiarato la propria innocenza, affermando di non avere avuto alcun tipo di relazione con Chiara e sostenendo che le tracce di DNA possano essere attribuite alla sua frequente presenza nella casa della famiglia Poggi, essendo amico del fratello della vittima.

La riapertura delle indagini ha riacceso l’attenzione su un caso che ha segnato profondamente l’opinione pubblica italiana. La madre di Chiara, Rita Poggi, ha espresso il proprio dolore per la riapertura del caso, definendola “un calvario”.

Le nuove indagini, rese possibili grazie a tecniche di analisi del DNA più avanzate, potrebbero portare a ulteriori sviluppi nel caso, incluso un possibile riesame della posizione di Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per l’omicidio.

AGGIORNAMENTO


Per Daniela Ferrari era la terza volta in 18 anni davanti agli inquirenti nell’ambito di questa vicenda.

Durante la permanenza in caserma ha accusato un malore, ma soprattutto ha deciso – su consiglio dei legali – di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande degli inquirenti. Questa facoltà è prevista dalla legge per i prossimi congiunti di un indagato: la madre di Sempio, dunque, non era obbligata a rispondere e ha lasciato la caserma dopo circa quaranta minuti senza rilasciare dichiarazioni. Il suo avvocato ha spiegato che la decisione è stata presa sia per tutelare la donna, sia perché a suo avviso aveva già fornito in passato tutte le informazioni in suo possesso.

Gli inquirenti volevano chiarimenti su diversi punti chiave:

– Gli orari e i movimenti di Andrea Sempio la mattina del delitto (13 agosto 2007), in particolare quando la madre sarebbe uscita di casa e quando sarebbe rientrata per lasciare l’auto al figlio.

– La questione dello scontrino del parcheggio di Vigevano, che Sempio aveva conservato come prova del suo alibi. Gli investigatori sospettano che lo scontrino possa essere stato un alibi precostituito, dato che è stato consegnato ai carabinieri solo un anno dopo il delitto e ci sono discrepanze sulla modalità di consegna.

– La possibilità che Andrea Sempio sia stato “preparato” prima dell’interrogatorio del 2017, avendo avuto accesso ad atti d’indagine grazie all’avvocato della famiglia Poggi, come suggerito in un audio trasmesso dalle “Iene”.

– Eventuali dettagli sulle frequentazioni di Sempio con la famiglia Poggi e sulle sue telefonate, alcune delle quali non sono mai state spiegate a parere della Procura in modo convincente.

La mancata collaborazione della madre di Sempio – legittima dal punto di vista legale – lascia insomma aperti molti interrogativi cruciali per la ricostruzione dei fatti e la verifica degli alibi che la Procura della Repubblica intende definitivamente chiarire.


Torna alle notizie in home