Un plauso a Valditara e all’educazione civile
Arriva il pugno di ferro contro i genitori che aggrediscono i prof che mettono brutti voti ai figli. Il mondo capovolto oggi ci propina anche questa assurdità: quando eravamo studenti, noi che oggi abbiamo una certa età, eravamo terrorizzati dalla reazione a casa di un’eventuale insufficienza. All’epoca, gli schiaffi – sì, ancora si mollavano – erano tutti per i somari a scuola. E venivano (giusto o sbagliato che sia) elargiti dai genitori. Oggi invece ci sono prof terrorizzati all’idea di fare bene il loro lavoro – che poi è una missione delicatissima – temendo la violenza del padre cafone e manesco in caso di un 2 rifilato a cotanto figlio. Ebbene, ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’arresto obbligatorio in flagranza per chi commette atti di violenza contro gli insegnanti e presidi. A confermarlo Giuseppe Valditara. Il ministro dell’Istruzione e del merito precisa che l’arresto “non si estende ai minori”. Ma, come abbiamo detto e come ricorda Valditara, “nel 2024 e con una tendenza che si conferma nell’anno scolastico in corso, sono soprattutto i genitori che aggrediscono docenti e dirigenti”. Ecco dunque che “si modifica l’articolo 380 del Codice di procedura penale, prevedendo l’arresto obbligatorio in flagranza di reato nelle ipotesi di lesioni personali a carico di docenti e dirigenti scolastici”. Previsto anche un “aggravamento delle pene per lesioni al personale scolastico. Ad esempio si passa per le lesioni lievi da 6 mesi a 3 anni attuali a 2 a 5 anni di reclusione. Un insegnante, un educatore dei nostri figli, non si tocca”. Forse non tutti sanno che il personale scolastico è, dopo quello sanitario, quello in assoluto più toccato da aggressioni. “Vi è stato un aumento impressionante, soprattutto da parte dei genitori a carico di personale scolastico, mentre nel 2022-23 la maggioranza delle aggressioni erano a opera di studenti. Dal 23-24 la tendenza si conferma e nel 24-25 c’è stato un rovesciamento di prospettiva: sono soprattutto genitori che picchiano docenti o dirigenti scolastici”, ribadisce il ministro. Certo, resta il problema degli studenti violenti e senza alcuna forma di rispetto e di riconoscimento dell’autorità. Ma forse con il papà manesco in prigione ci penseranno due volte prima di seguirne le gesta. Valditara ci sta piacendo, sta riportando l’educazione civile al centro della scuola. Non a caso arriva un’altra novità: chi ottiene un 5 in condotta d’ora in poi sarà automaticamente bocciato. E questo vale anche per i casi di bullismo grave. Scattano invece le solite polemiche della sinistra, che reagisce sempre come i cagnolini di Pavlov. Stavolta sull’educazione sessuale. Il ministro spiega che “i genitori devono essere consapevoli delle iniziative didattiche in temi sensibili, come quello della sessualità. Per le attività extracurricolari e per quelle legate all’ampliamento dell’offerta formativa in ambito di sessualità si stabilisce che le scuole devono acquisire il consenso preventivo per iscritto dei genitori”. Il motivo dell’obbligo del consenso scritto è sancito dalla Costituzione: all’articolo 30 recita che “spetta ai genitori il diritto dovere di formare i figli”. A quanto pare però questo non va giù ad alcuni esponenti dell’opposizione, che obiettano che il ministro sembrerebbe più preoccupato dell’approvazione dei genitori che di portare finalmente l’educazione sessuale a scuola. Anche la Costituzione evidentemente vale solo se impugnata dalla sinistra.
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