Esteri

La grave crisi della Ford in Germania: al via gli scioperi

di Ernesto Ferrante -


I dipendenti della casa automobilistica Ford di Colonia sciopereranno domani e dopodomani contro i tagli programmati dal colosso statunitense. Si tratta della prima protesta così estesa nei quasi 100 anni di storia della fabbrica. Lo stabilimento tedesco impiega 11.500 unità.

La direzione, visti i numeri negativi delle vendite, prevede una riduzione di 2.900 posti di lavoro entro la fine del 2027 per ridurre i costi. Una decisione alla quale il sindacato Ig Metall si oppone fermamente.

L’Ig Metall accusa la dirigenza di non avere un vero piano, con gravi rischi per la continuità operativa. Il sindacato si batte per un accordo sociale che preveda retribuzioni elevate e garanzie finanziarie per le maestranze. Già a marzo e aprile si erano registrati brevi scioperi, che tuttavia non hanno smosso le acque. La scorsa settimana la sigla sindacale ha indetto per la prima volta una votazione presso gli stabilimenti Ford.

Il 93,5% dei suoi scritti che lavorano presso la filiale hanno dichiarato di essere disposti a scioperare per aumentare la pressione sui vertici e ottenere risultati.

Il Gruppo Ford ha una forte presenza nel settore dei pick-up e dei veicoli commerciali, ma la produzione europea è incentrata sul settore automobilistico, un ramo secondario della casa automobilistica americana, da tempo in perdita. Per decenni la piccola Ford Fiesta, prodotta proprio a Colonia, è stata un successo di vendite, ma le cose sono gradualmente cambiate.

Il gruppo produce ora due modelli di auto elettriche a Colonia, le cui vendite sono state ben al di sotto delle aspettative. Stando ai dati ufficiali, la quota di Ford sulle auto immatricolate in Germania nel 2024 era solo del 3,5%, 1,5 punti percentuali in meno rispetto al 2022. Secondo gli esperti del settore, il futuro della Ford nel settore automobilistico europeo è a tinte fosche.

“La situazione è brutta e le prospettive sono ancora peggiori. Ford è troppo piccola nel settore automobilistico per operare in modo redditizio in Europa; questa è la situazione attuale e probabilmente rimarrà tale anche in futuro”, ha affermato Ferdinand Dudenhöffer, direttore del Centro per la ricerca automobilistica.

Dudenhöffer si è detto pessimista riguardo alle attività europee della Ford, sottolineando che il numero di unità vendute è troppo basso e i costi della manodopera troppo elevati.

“La Ford si sta rimpicciolendo sempre di più, al punto che ormai è così piccola in Europa che non ha molto senso continuare a operare nella sua attuale configurazione”, ha proseguito il direttore del Centro per la ricerca automobilistica.


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