Attualità

Sfruttamento del lavoro: Dior, chiusa l’istruttoria Antitrust

di Giovanni Vasso -


Dior ha raggiunto un’intesa con l’Antitrust: pagherà due milioni di euro in cinque anni per finanziare attività anti-sfruttamento sul lavoro. L’accordo è stato reso noto questa mattina dall’autorità garante per la concorrenza e il mercato. Dior era finita nell’occhio del ciclone, qualche anno fa, per essere stata accusata di avvalersi della collaborazione di aziende che tenevano la loro manodopera sottopagata e sotto sfruttamento. L’istruttoria è stata chiusa “senza accertamento di illecito, ma accettando e rendendo vincolanti gli impegni proposti”. In particolare, riferisce l’Antitrust, “in considerazione della diffusione di dichiarazioni etiche e di responsabilità sociale potenzialmente non veritiere, in particolare per quanto riguarda le condizioni di lavoro e il rispetto della legalità presso alcuni fornitori di prodotti di pelletteria”.
Dior ha accettato di sostenere, per un importo complessivo di due milioni di euro da spendere in cinque anni e da destinare a specifiche iniziative, “aperte anche ad altri brand della moda che producono in Italia, per identificare le vittime di sfruttamento lavorativo e accompagnarle in percorsi dedicati di protezione, formazione, assistenza e inclusione socio-lavorativa”. Ma non è tutto. Già, perché Dior s’è impegnata a modificare le dichiarazioni etiche e di responsabilità sociale e ad adottare nuove procedure per rafforzare il processo di selezione e controllo dei fornitori. Infine, la maison organizzerà attività di formazione interna sulla normativa in materia di tutela dei consumatori per i dipendenti che si occupano di comunicazione e marketing e attività di formazione esterna, rivolta a fornitori e subfornitori, in materia di diritto del lavoro e sui principi etici previsti dal Codice di Condotta dei Fornitori adottato dalle società del gruppo Dior.

Nell’inchiesta Antitrust, poco meno di un anno fa, era finita anche Armani che, da subito, aveva rigettato ogni accusa: “Le società interessate assicurano piena collaborazione con l’Autorità procedente, ritengono infondate le ipotesi delineate e sono fiduciose che gli accertamenti avranno esito positivo”.


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