“Una comunità più forte e coesa”: Mattarella a Bruxelles con i vertici Ue
In un momento storico che chiede risposte rapide, visione strategica e unità d’intenti, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto Bruxelles per lanciare un messaggio forte, lucido e inequivocabile: rafforzare l’Unione Europea, cambiare passo per ritrovare nella comunità forza e coesione. Il Capo dello Stato ha incontrato i vertici dell’Ue, a partire dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, dai membri del Collegio dei commissari fino alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e agli eurodeputati italiani. “Una Unione allargata dovrà essere, necessariamente, anche una Unione più forte e più coesa”, ha affermato Mattarella al Collegio dei Commissari, esortando l’Unione a “compiere un vero e proprio salto di qualità per una riforma complessiva” che rafforzi l’equilibrio istituzionale e l’efficienza delle politiche comuni. Un discorso che si inserisce in un momento delicato dell’Europa che guarda al mondo, ai movimenti della geopolitica internazionale e quindi ai temi che vanno dalla difesa comune, alla gestione dei flussi migratori, dalla competitività al mercato unico, fino al rafforzamento dello Stato di diritto e alla sostenibilità ambientale. Ma a colpire nel profondo è stata la sua invocazione diventata ormai un simbolo: il suo “Nessun dorma”, citazione operistica scelta non a caso da Mattarella durante un recente discorso fatto a Coimbra e rilanciata con forza anche a Bruxelles dalle istituzioni comunitarie. Un appello così potente da essere ripreso subito da Ursula von der Leyen anche nella giornata di ieri: “Due settimane fa ha detto ‘Nessun dorma’: abbiamo sentito la sua richiesta e oggi discuteremo come possiamo rispondere”, ha dichiarato la presidente della Commissione, che ha voluto rendere omaggio alla figura di Mattarella anche sul piano personale: “I giovani italiani la ammirano perché è sempre stato una voce di saggezza e un punto di riferimento. E voglio che sappia che questo vale per tutti gli europei”. La presidente della Commissione ha anche voluto ricordare come già nel suo primo discorso da presidente, dieci anni fa, il Presidente Mattarella definì l’Unione “un porto sicuro e una frontiera di speranza”, sottolineando quanto i Paesi europei abbiano bisogno dell’Europa per “proteggere e proiettare la propria sovranità nel mondo”. Bisogno di Europa che il Capo dello Stato ha riconfermato, parlando sì, del cammino compiuto dagli albori e fino ad oggi, ma anche guardando alle sfide aperte sul cammino. “Pur consapevoli di lacune e ritardi avvertiamo l’orgoglio della costruzione europea che tutti abbiamo contribuito a edificare”, ha detto, rimarcando come proprio in un’epoca di perturbazioni globali – dalla guerra in Ucraina al ritorno dei dazi con gli Stati Uniti, fino alle minacce alla sicurezza e ai cambiamenti climatici – l’Europa debba restare salda sui propri valori fondanti. Prosperità economica, stato di diritto, giustizia sociale, tutela dell’ambiente, sicurezza, solidarietà e un welfare moderno. Temi e sfide su cui l’Italia è pronta a lavorare “con concretezza a fianco delle Istituzioni europee” perché “le sfide sono globali, le risposte devono essere europee”. Mattarella ha ricordato all’Europa la sua missione storica: essere una comunità di destino.
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