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Ai e privacy, scoppia la guerra Signal-Recall: ecco cosa è accaduto

di Angelo Vitale -


E’ scoppiata la guerra tra Signal e Microsoft Recall, caso emblematico del conflitto tra l’innovazione prodotta dall’intelligenza artificiale e la tutela della privacy. Signal, app di messaggistica nota per la sua attenzione alla privacy, ha preso una posizione netta contro Recall, la nuova funzione di intelligenza artificiale di Microsoft integrata in Windows 11 e nei nuovi dispositivi Copilot+ PCs.

Recall, una volta attivata, cattura automaticamente screenshot di tutto ciò che appare sullo schermo dell’utente ogni pochi secondi. Le immagini vengono archiviate localmente e possono essere ricercate tramite parole chiave, permettendo di “tornare indietro nel tempo” e rivedere qualsiasi attività svolta al computer. L’obiettivo dichiarato è aumentare la produttività, offrendo una sorta di “memoria fotografica” digitale.

Il problema nasce perché Recall registra tutto, inclusi dati sensibili, password, conversazioni private e contenuti protetti, senza distinguere tra informazioni pubbliche e private. Anche se Microsoft afferma che i dati restano sul dispositivo e sono cifrati, la funzione ha sollevato forti preoccupazioni tra esperti di privacy e regolatori, come l’Information Commissioner’s Office del Regno Unito.

Recall, infatti, si basa su tecnologie di intelligenza artificiale, machine learning e natural language processing per analizzare, indicizzare e rendere ricercabili i contenuti degli screenshot. L’intelligenza artificiale consente di trovare rapidamente informazioni, ma implica anche un monitoraggio continuo e automatico di tutte le attività digitali dell’utente.

Qui scatta il campanello d’allarme per la privacy. C’è un rischio di sorveglianza, Recall può essere visto come una forma di “keylogger visivo”, capace di registrare tutto ciò che l’utente fa, inclusi dati riservati e conversazioni personali. E, se il computer viene infettato da malware, un attaccante potrebbe accedere all’intero archivio di screenshot, con gravi conseguenze per la sicurezza dei dati.

Signal, che si distingue per la crittografia end-to-end e per una politica di massima riservatezza, ha giudicato Recall una minaccia diretta alla privacy dei suoi utenti. Per questo ha introdotto una funzione chiamata anti-screenshot o “Screen Security” che impedisce a Recall (e ad altri strumenti) di catturare schermate delle conversazioni su Signal: quando Recall tenta di catturare lo schermo, ottiene solo una schermata nera.

Cosa accadrà? I regolatori europei e internazionali stanno monitorando la situazione, non è improbabile che la questione finisca su un tavolo Ue, considerata la sensibilità di Bruxelles al tema della privacy.


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