Il giallo di Denisa: indagati un avvocato e la madre della escort
Maria Denisa Adas, una escort rumena di 30 anni, è scomparsa la sera del 15 maggio dalla stanza 101 di un residence di Prato, in via Ferrucci. L’ultima chiamata con la madre è avvenuta alle 23:28 di quella sera, dopodiché i suoi cellulari risultano spenti e non si hanno più notizie di lei. Era arrivata a Prato da Roma il 12 maggio decidendo che la prenotazione del residence fosse estesa fino alla domenica successiva ma non è rimasta a lungo in quel posto ove evidentemente aveva programmato alcuni dei suoi appuntamenti.

La sera del 15 maggio aveva ricevuto due clienti, uno alle 20:30 e un altro alle 23:00. Dopo nemmeno mezz’ora, alle 23:28, il suo colloquio telefonico con la madre per 38 minuti, forse in questo spazio di tempo la ricezione della richiesta di un nuovo incontro. Poi la sua scomparsa. L’ultima cella telefonica agganciata dai suoi telefoni è stata registrata alle 2:43 dell’indomani, 16 maggio, in via Nenni, vicino all’autostrada.

Le indagini ipotizzano che Denisa sia stata sequestrata da un gruppo di connazionali romeni, forse con la complicità di un avvocato calabrese di 45 anni, il quale è stato iscritto nel registro degli indagati per concorso in sequestro di persona. La madre di Denisa, Maria Cristina Paun, 49 anni, invece, è indagata per false informazioni al pubblico ministero perché avrebbe omesso di riferire alcune comunicazioni con l’avvocato. Questi avrebbe avuto contatti con la madre, sostenendo che Denisa fosse viva ma ferita e in mano a una banda di romeni, proponendole assistenza legale gratuita in cambio della liberazione della ragazza. La Procura ora indaga per verificare se l’uomo sia coinvolto direttamente nel rapimento e se in suo possesso abbia comunque informazioni rilevanti circa quanto accaduto.
Le indagini hanno finora previsto perquisizioni e analisi di Dna e impronte digitali nella stanza 101 del residence, nell’auto di Denisa e negli oggetti personali della madre e sono state estese a livello nazionale coinvolgendo pure strutture investigative europee, ipotizzando che Denisa possa essere stata portata fuori dalla Toscana o all’estero.

E’ una scomparsa, se un rapimento, con scopi non chiari, anche perché non è mai arrivata una richiesta di riscatto, quindi al vaglio della Procura ci sono ipotizzate motivazioni di coercizione o la pista di una vendetta personale, mentre sui media e sui social rimbalzano i tanti autoscatti di Denisa.
Ciò che è certo è che la escort era spaventata e temeva per la sua vita, come testimoniano alcune frasi ascoltate da testimoni e messaggi inviati alle sue amiche: ad una compagna aveva per esempio rivelato la sua paura per un cliente “pericoloso” poiché ogni volta voleva oltrepassare i limiti che lei gli imponeva durante i rapporti sessuali.

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