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La guerra tra Israele e Iran. È tutto un (fragile) equilibrio sopra la follia

Il capo di Stato maggiore dell'Idf, Eyal Zamir, ha affermato che Israele deve prepararsi a una “campagna prolungata” per “eliminare una minaccia di tale portata”

di Ernesto Ferrante -


Migliaia di persone sono scese in piazza ieri a Teheran dopo la preghiera del venerdì per protestare contro Israele. Ad Ahvaz, l’imam che ha guidato il rito religioso indossava l’uniforme militare e aveva un mitra a tracolla. Nella stessa moschea, molti fedeli avevano addosso dei sudari funebri ad indicare la loro predisposizione al sacrificio estremo.

L’Iran è deciso a resistere

“Abbiamo sempre cercato pace e tranquillità, ma nelle circostanze attuali, l’unico modo per porre fine alla guerra imposta è ‘fermare incondizionatamente’ l’aggressione nemica e ottenere una garanzia definitiva che metta fine per sempre alle avventure dei terroristi sionisti. Altrimenti, le nostre risposte al nemico saranno più dure e deplorevoli”, ha scritto su X il presidente iraniano Masoud Pezeshkian.

Le forze di intelligence dei Guardiani della Rivoluzione hanno arrestato un cittadino europeo nel nord-ovest con l’accusa di spionaggio. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Tasnim, secondo la quale la persona fermata avrebbe scattato foto a luoghi sensibili. Due agenti del Mossad stranieri fermati a Karaj.

Amnistia per chi ha collaborato con Israele

Le autorità iraniane hanno annunciato un’amnistia “per tutti coloro che consapevolmente o inconsapevolmente, per qualsiasi motivo, senza l’intenzione di tradire o collaborare con il nemico, sono stati reclutati dal regime sionista o dai suoi agenti in tempo di guerra”.

In una nota, il Supremo consiglio per la Sicurezza nazionale dell’Iran ha spiegato che questi cittadini hanno tempo fino al primo luglio “per presentarsi presso la sede centrale del ministero dell’Intelligence, la sede dell’intelligence dei Guardiani della Rivoluzione o una delle stazioni di polizia o dei Basij e beneficiare dell’amnistia islamica consegnando i loro droni, equipaggiamenti e armi e tornare nell’abbraccio della Nazione”.

Un nuovo lancio di missili iraniani

Le sirene di allarme sono scattate su tutto il territorio israeliano, nel pomeriggio, per un nuovo attacco con missili balistici dall’Iran. “Numerose esplosioni” sono state avvertite nella zona di Beersheba, a sud, e a Tel Aviv e Gerusalemme. Anche Haifa è finita nel mirino iraniano. “Sono molto depresso. Due punti strategici sono stati colpiti dagli iraniani”, ha ammesso il sindaco della città, Yona Yahav.

Israele prolunga la guerra

Tel Aviv non ha intenzione di fermarsi. Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha detto di aver “ordinato alle Idf di intensificare gli attacchi contro obiettivi del regime a Teheran” per “destabilizzare il regime iraniano”.

Il ministro ha sostenuto che lo Stato ebraico deve procedere a “un’evacuazione di massa della popolazione da Teheran, per destabilizzare il regime e aumentare la deterrenza in risposta al lancio di missili sul fronte interno di Israele, continuando nel contempo a prendere di mira strutture e scienziati per ostacolare il programma nucleare iraniano, finché tutti gli obiettivi dell’operazione non saranno pienamente raggiunti”.

Il capo di Stato maggiore dell’Idf, Eyal Zamir, ha affermato che Israele deve prepararsi a una “campagna prolungata” per “eliminare una minaccia di tale portata”.

Il monito di Grossi sul pericolo nucleare

Al Consiglio di sicurezza dell’Onu, Rafael Grossi, direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, ha invocato una soluzione diplomatica e manifestato la disponibilità della sua agenzia a garantire un monitoraggio rigoroso in qualsiasi accordo volto a porre la tecnologia nucleare iraniana sotto il controllo internazionale.

Grossi si è anche soffermato su un grave rischio connesso al bombardamento della centrale nucleare iraniana di Bushehr, attualmente in funzione, con il potenziale rilascio di grandi quantità di radiazioni nell’ambiente. Allo stato attuale, i raid dello Stato ebraico “non hanno causato un rilascio di radiazioni tale da poter danneggiare la popolazione”, ma “esiste il pericolo che ciò possa accadere”, ha avvertito il direttore dell’Aiea.

Il messaggio russo

Un cambio di regime in Iran è “inaccettabile ed inimmaginabile” e “scoperchierebbe il vaso di Pandora”. A dichiararlo è stato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso di una intervista a Sky News, precisando che la Russia reagirebbe “in modo molto negativo” all’uccisione della Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei. Chiaro il suo messaggio: “Ampliare il numero dei partecipanti al conflitto è potenzialmente ancora più pericoloso”. Si scrive “balance of power”, si legge escalation.


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