Giornalista arrestato per estorsione: cosa è successo
Dopo la condanna per i finti attentati che gli erano valsi la scorta, l'arresto per aver intascato 6mila euro
Mario De Michele
Mario De Michele, giornalista casertano, è stato arrestato ieri pomeriggio per estorsione in flagranza di reato, mentre riceveva 6mila euro in contanti ed è ora detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’arresto è avvenuto grazie a un’operazione dei carabinieri di Marcianise su impulso della Procura di Napoli Nord ed è stato determinato da una denuncia presentata da Angelo Brancaccio, ex consigliere regionale Ds ed ex sindaco di Orta di Atella, in passato legato a De Michele.
Gli attentati, la scorta
De Michele, fondatore di un portale di news – Campania Notizie, poi divenuto Italia Notizie – era già noto alle cronache per una vicenda giudiziaria risalente al 2019-2020, quando aveva denunciato di essere stato vittima di attentati mafiosi con colpi di pistola sparati contro la sua auto e la sua abitazione, fatti che gli valsero la protezione delle forze dell’ordine. Tuttavia, le indagini successive dimostrarono che gli attentati erano stati inscenati dallo stesso De Michele, che aveva utilizzato una pistola Glock di sua proprietà per simulare gli episodi.
La condanna
Nel 2022 De Michele aveva patteggiato una condanna a 3 anni e 10 mesi per i reati di falso, calunnia, simulazione di reato e porto abusivo d’arma in luogo pubblico. E aveva inoltre pubblicamente ammesso le proprie responsabilità in un editoriale, chiedendo scusa alle autorità e spiegando la scelta come legata a motivi personali e familiari. Una vicenda finita pure all’attenzione de Le Iene di Italia 1.
Chi è Angelo Brancaccio
E’ un ex consigliere regionale Ds della Campania e in precedenza sindaco di Orta di Atella. È stato lui a denunciare Mario De Michele, dando il via all’indagine che ha portato all’arresto del giornalista per estorsione.
Complesso il passato giudiziario di Brancaccio. È stato condannato in via definitiva a 4 anni e 6 mesi per peculato. Nel 2017 era stato arrestato con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, per presunti rapporti con i clan dei Casalesi e dei Mallardo, legati a speculazioni edilizie e appoggi elettorali. Per questi fatti ha scontato parte della pena, ottenendo poi misure alternative al carcere.
Nel 2014 era stato arrestato per un’inchiesta su una società mista pubblico-privata, ma per quell’episodio era stato poi assolto dall’accusa di corruzione. Contro di lui pende ancora un procedimento per presunti abusi edilizi.
In questo scenario – proprio recentemente De Michele scriveva di Brancaccio sul suo portale – l’episodio estorsivo che ha portato in carcere il giornalista.
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