Attualità

Strage di Corinaldo, Cavallari si laurea e poi si dà alla fuga

Era in carcere dove aveva studiato per laurearsi: l'inchiesta deve chiarire se la fuga è stata organizzata e chi vi ha contribuito

di Giorgio Brescia -


Una storia che riproporrà le eterne polemiche sul reale valore della rieducazione in carcere: studiare e laurearsi non è servito ad Andrea Cavallari. Condannato a 11 anni e 10 mesi per la strage di Corinaldo avvenuta nella discoteca Lanterna Azzurra nel 2018, è attualmente latitante. Il 26enne, che era detenuto nel carcere della Dozza a Bologna, aveva ottenuto un permesso dal Tribunale di Sorveglianza per uscire temporaneamente e discutere la tesi di laurea triennale in Scienze Giuridiche all’Università di Bologna, un percorso iniziato tre anni fa come parte del suo percorso rieducativo.

L’uscita dal carcere di Cavallari per la laurea

Il 3 luglio scorso è uscito dal carcere accompagnato dai familiari, senza scorta della polizia penitenziaria, ha discusso la tesi e si è laureato, ma dopo la cerimonia non è più rientrato in carcere ed è sparito nel nulla.

Dopo aver trascorso del tempo con la fidanzata, ha fatto perdere ogni contatto e da allora risulta irreperibile. Le forze dell’ordine hanno subito avviato le ricerche su tutto il territorio nazionale, indagando anche sull’ambiente familiare e su eventuali aiuti ricevuti. La sua fuga ha riacceso il dibattito sui benefici penitenziari concessi a detenuti con condanne gravi, oltre a suscitare dolore e indignazione tra i parenti delle vittime della strage.

La strage di Corinaldo

Andrea Cavallari era stato arrestato nell’agosto del 2019 insieme ad altri membri della cosiddetta “banda dello spray”, accusati di omicidio preterintenzionale plurimo, furto, rapina e lesioni personali, per aver spruzzato spray al peperoncino durante un tentativo di rapina a un concerto di Sfera Ebbasta, evento che causò la tragedia di Corinaldo con sei vittime.

Una fuga improvvisa o organizzata?

Al momento non ci sono aggiornamenti ufficiali sulla sua localizzazione. L’inchiesta appena partita e lo spettro delle indagini chiariranno presto se questa fuga è un fatto occasionale, frutto di un’improvvisa decisione di darsi alla macchia oppure una articolata organizzazione che non può aver escluso il coinvolgimento di terze persone.


Torna alle notizie in home