GRAVI INDIZI DI REATO – Le chiamavano “Bestie di Satana”
GRAVI INDIZI DI REATO – Le chiamavano “Bestie di Satana”
Siamo alla fine degli anni Novanta in provincia di Varese: un gruppo di giovani, accomunati dalla passione per la musica metal, si riunisce regolarmente tra le campagne e i boschi della zona. Apparentemente ragazzi normali, ma sotto la superficie si cela qualcosa di oscuro. È proprio qui che nasce uno dei più inquietanti casi di cronaca nera della storia italiana recente: quello delle Bestie di Satana.
Il gruppo, composto da adolescenti, si dà appuntamento nei luoghi più appartati per consumare droghe, bere alcol e ascoltare musica estrema. Ma queste non sono solo bravate giovanili. Tra rituali esoterici, simboli satanici e un crescente delirio di onnipotenza, si alimenta un culto perverso che sfocia nella violenza.
Il primo omicidio avviene nel 1998. Chiara Marino e Fabio Tollis, due ragazzi di Milano, spariscono nel nulla. Si pensa a una fuga volontaria, forse legata al loro stile di vita alternativo. In realtà, vengono brutalmente uccisi dai loro stessi amici. La dinamica è agghiacciante: Chiara viene pugnalata a morte durante un presunto rito satanico e Fabio, che tenta invano di difenderla, finisce anche lui massacrato. I corpi vengono sepolti in un campo a Somma Lombardo. Nessuno sospetta nulla per anni.


Nel frattempo, il gruppo continua a vivere come se nulla fosse. Si susseguono altri episodi inquietanti: un suicidio sospetto, un incidente stradale che sembra tutt’altro che casuale, confessioni ambigue che emergono tra amici e conoscenti, ma è solo nel 2004 che il velo comincia a cadere. Andrea Volpe, uno dei membri del gruppo, viene arrestato dopo la morte della fidanzata, Mariangela Pezzotta. Il suo racconto fa crollare l’intera impalcatura.
Durante gli interrogatori, Volpe rivela dettagli raccapriccianti. Racconta dei rituali, degli omicidi, del patto di sangue e Svela i nomi dei complici: Nicola Sapone, Paolo Leoni, Mario Maccione, e altri ancora. Le indagini si allargano a macchia d’olio e i sospetti diventano certezze. I luoghi vengono riesaminati, le testimonianze raccolte e infine i resti di Fabio e Chiara vengono ritrovati. È la conferma definitiva.
Nel 2005 si apre il processo. L’aula è gremita, l’opinione pubblica sconvolta. I media ribattezzano il gruppo “Le Bestie di Satana”, un nome che colpisce duro e definisce perfettamente l’orrore scoperto. I protagonisti mostrano un mix di freddezza, confusione e a tratti delirio. Alcuni si dicono pentiti, altri negano. Ma le prove parlano chiaro.
Le condanne arrivano pesanti: ergastolo per Sapone, 30 anni per Volpe, pene dure anche per gli altri imputati. La sentenza chiude un capitolo buio, ma lascia dietro di sé domande senza risposta. Come può un gruppo di giovani arrivare a tanto? Quali segnali sono stati ignorati? E, soprattutto, quante verità restano ancora nascoste?
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