61mila sex toys tossici sequestrati al porto di Civitavecchia
La scoperta dell'Ufficio della Dogana e dei finanzieri: c'è una denuncia
Sequestrati 61mila sex toys potenzialmente tossici al porto di Civitavecchia. In azione i funzionari dell’Ufficio Dogane del porto laziale insieme ai militari della Guardia di Finanza. La ragione alla base del sequestro riguarda la pericolosità degli oggetti. Che, stando alle analisi, avrebbero presentato tracce fin troppo vistose di materiali potenzialmente tossici per i consumatori. Per l’importatore è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica: risponderà dell’ipotesi di reato di frode in commercio.
Un bastimento carico di sex toys tossici
A incuriosire i funzionari e i militari delle fiamme gialle sono state alcune irregolarità nella documentazione a corredo della spedizione proveniente dalla Cina. Il carico di giocattoli erotici per adulti era diretto a un’azienda italiana impegnata proprio nel commercio di questo genere di articoli. Ma, come riporta Tgcom24, gran parte dei “giochini” non presentava certificazioni conformi e nemmeno la marcatura Ce, necessaria al commercio in Europa. Pertanto alcuni campioni sono stati spediti in laboratorio per le analisi del caso.
Ftalati, cosa sono
Dai controlli è emerso che i sex toys erano potenzialmente tossici per chi ne avrebbe fatto uso. Sono state riscontrate, difatti, tracce di ftalati in quantità ritenute superiori ai limiti consentiti. Si tratta di composti chimici utilizzati come plastificanti, Servono a rendere più flessibili gli oggetti a cui viene “aggiunta”. Ma è emerso che possono avere effetti dannosi sull’uomo se presenti in quantità eccessive. Tra i danni che possono creare, quasi come una sorta di nemesi, ci sono quelli alla fertilità, allo sviluppo e il contatto con la pelle o l’ingestione può causare gravi problemi. È anche, se non soprattutto, per queste ragioni che l’Ue ne ha limitato l’utilizzo ponendosi l’obiettivo di vietarli del tutto da qui ai prossimi anni.
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