Ambiente

Plastica e petrolio vincono: fallisce la Conferenza di Ginevra

Dieci giorni di dibattito inutile, hanno la meglio i Paesi produttori dell'olio nero

di Giorgio Brescia -


Dieci giorni di dibattito inutile, dal 5 al 15 agosto: la Conferenza di Ginevra per il Trattato globale contro l’inquinamento da plastica non è riuscita a raggiungere un Accordo.

Limitare la plastica? Vince sempre il petrolio

Per i Paesi produttori di petrolio e per altri giganti del mondo, l’olio nero continua ad essere più importante di ogni limitazione alla plastica. Arabia Saudita, Kuwait, e altri tra cui Stati Uniti, Russia, Cina, India e Brasile hanno avuto la meglio, in un panel di 184 nazioni ove almeno 100 di queste chiedevano un trattato ambizioso con limiti alla produzione di plastica e controllo sulle sostanze chimiche utilizzate, e i Paesi produttori di petrolio che volevano evitare restrizioni sulla produzione preferivano mantenere il trattato più blando. Il comitato negoziale ha rimandato la sessione a una data futura, senza indicare quando riprenderà.

La denuncia di Marevivo

“La plastica ci invade – denuncia Marevivo sollecitando i media ad una maggiore attenzione – e nessuno ne parla”. Forti “interessi economici legati alla filiera della plastica e del petrolchimico hanno frenato le possibilità discusse a Ginevra nonostante “stiamo parlando di un’emergenza planetaria. Le ricerche degli ultimi anni sono allarmanti: le microplastiche sono state rinvenute nel sangue umano, nel cervello, nella placenta, nel latte materno, nelle arterie e perfino nel liquido seminale. Le indagini scientifiche sono ancora in corso, ma si sospetta un legame con disturbi gravissimi: ictus, infertilità, obesità, alterazioni neurologiche. Il danno è ormai sistemico”.

La Fondazione si chiede allora “perché l’informazione tace? Chi trae vantaggio? Quali interessi si stanno proteggendo? Le lobby della plastica – dalla chimica al petrolio, dalla grande distribuzione all’industria alimentare – sono tra le più potenti al mondo. Nessuno è disposto a perdere terreno. Ma chi sta difendendo la salute pubblica? Chi sta proteggendo i nostri figli?”.

Parla Guterres

In proposito, il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha parlato chiaramente di un rischio di “suicidio collettivo” se non cambiamo rapidamente rotta sul fronte ambientale. Ma filiere di plastica e petrolio sono vincenti: un mercato valutato circa 531 miliardi di dollari solo per le materie plastiche, in crescita con un tasso annuo composto previsto del 6,5% fino al 2037, quando i ricavi potrebbero superare 1,14 trilioni di dollari.

Numeri che arrivano a contare anche nei confronti di Paesi poveri, costantemente soggetti agli accordi e al sostegno dei Paesi produttori di petrolio. A Ginevra, per esempio, schierato con loro anche il Nicaragua.


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