Cronaca

Un nuovo nubrifragio spazza la Romagna

Interrotta la Rimini-Ravenna, evacuato un treno, alberi sui binari

di Redazione -


Un nuovo nubifragio in Romagna, la buona notizia è che non vengono segnalati morti e feriti. Quello che ha colpito la Romagna nella scorsa notte non è stato un evento del tutto improvviso, in quanto era previsto e segnalato dalle allerte meteo regionali.

Nubifragio, l’allerta meteo di ieri

La Protezione civile dell’Emilia-Romagna aveva infatti emesso un’allerta meteo di colore giallo valida per la giornata del 24 agosto, segnalando la possibilità di temporali forti con effetti e danni associati, particolarmente probabili nella fascia costiera nelle prime ore del giorno e successivamente nella fascia appenninica. L’allerta consigliava attenzione negli spostamenti e indicava rischi di forti piogge, vento e grandine.

Il perimetro colpito

Il nubifragio si è manifestato con pioggia intensa, grandine e raffiche di vento fino a 100 km/h (con punte di 122,3 km/h a Bellaria), colpendo duramente le zone costiere di Ravenna, Cervia, Milano Marittima, Cesenatico, e Rimini. Le precipitazioni hanno raggiunto i 74 millimetri a Rimini.

Danni e disagi principali segnalati sono allagamenti diffusi, inclusi sottopassi stradali con auto intrappolate e garage interrati invasi dalle acque; alberi abbattuti su strade, linee elettriche e abitazioni, con interventi dei vigili del fuoco per rimuovere piante cadute; interruzioni della circolazione ferroviaria sulla linea Rimini-Ravenna a causa di alberi caduti sui binari e evacuazione di 23 passeggeri da un treno bloccato, danni alle spiagge e ai bagni della costa ravennate e romagnola, con lettini ribaltati e coperture di strutture divelte o ripiegate; chiusura delle pinete e dei parchi alberati a Cervia per motivi di sicurezza.

Numerose squadre di vigili del fuoco sono impegnate in molti interventi sulla costa e nelle aree colpite.

Le misure in atto per il dissesto del territorio

L’Emilia Romagna è considerata dal più recente rapporto Ispra una delle regioni più a rischio per il dissesto idrogeologico.

Per l’area sono scattate misure significative. Un decreto del 2024 con azioni di salvaguardia e modifiche territoriali che riguardano ambiti a rischio dissesto idraulico e idrogeologico, è stato adottato dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po.

Un Programma nazionale quinquennale 2025-2030 per la mitigazione del dissesto idrogeologico con una dotazione di 400 milioni di euro, metà dei quali destinati a interventi strategici superiori a 8 milioni di euro per infrastrutture essenziali, è stato concordato con le Autorità di bacino distrettuali.

Un Programma decennale da un miliardo di euro per la riduzione del rischio idraulico e idrogeologico, è stato previsto nel nuovo decreto-legge approvato nel 2025, con fondi dal 2027 al 2038 e con attenzione al rafforzamento delle capacità operative delle amministrazioni territoriali.


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