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Luigi Giuliano torna a Forcella dopo programma di protezione

L’ex boss e collaboratore di giustizia ha concluso la libertà protetta e rientra nella sua casa a Napoli. Le autorità monitorano la situazione

di Anna Tortora -


Luigi Giuliano, ex boss della camorra e collaboratore di giustizia, è tornato a vivere nella sua casa a Forcella. Ha terminato il programma di protezione e ha lasciato la località riservata in Molise per fare rientro a Napoli. L’autorità giudiziaria ha disposto la libertà vigilata. Giuliano è sotto la sorveglianza del commissariato Vicaria-Mercato e non ha più pendenze con la giustizia.

Il ritorno a Forcella

La sua storia è nota. Con carisma ed eleganza, riuscì a instaurare rapporti con esponenti di spicco della criminalità organizzata, sia a Napoli che fuori città. Per anni è stato un punto di riferimento nel panorama criminale locale, guidando l’organizzazione di Forcella. Figura chiave nella storia della criminalità organizzata partenopea, Giuliano si è distinto fin da giovane per un carisma naturale e uno stile personale che lo hanno reso diverso dagli altri. Conosciuto come “Lovigino” (da love), ha guidato l’organizzazione di Forcella con una presenza discreta ma determinante, evitando clamori inutili e puntando invece su intelligenza strategica e relazioni ben costruite. La sua eleganza, il suo fascino magnetico, spesso sottolineati anche nei racconti degli inquirenti e dei cronisti dell’epoca, lo resero un interlocutore rispettato anche da clan rivali e da figure di rilievo fuori Napoli.

Alleanze e scontri di potere

Negli anni ‘80 e ‘90, Giuliano fu protagonista di delicati equilibri criminali. La faida con il clan Mazzarella di San Giovanni a Teduccio segnò una fase violenta, ma anche strategica. A cambiare gli scenari fu il matrimonio tra sua sorella Marianna Giuliano e Michele Mazzarella: un’unione che sancì una tregua e rinsaldò un’alleanza storica, restituendo al territorio un equilibrio, seppur precario.

Nel momento in cui decise di collaborare con la giustizia, Giuliano segnò una frattura profonda con il passato. Le sue dichiarazioni hanno rappresentato una svolta decisiva per le indagini antimafia e hanno permesso agli investigatori di ricostruire l’organizzazione interna del clan e i rapporti con altri gruppi criminali. Grazie alla collaborazione, ha ottenuto uno sconto di pena e ha trascorso anni sotto tutela statale, lontano dai riflettori e dal suo quartiere.

Un quartiere che cambia

Oggi Forcella è profondamente cambiata. Le dinamiche criminali di un tempo sembrano appartenere a un’altra epoca, ma la memoria è ancora viva tra i vicoli. Il ritorno di Luigi Giuliano suscita inevitabile attenzione, anche se il contesto urbano e sociale è diverso. Le autorità mantengono alta la sorveglianza, consapevoli che una figura come Lovigino conserva un peso simbolico importante, soprattutto per chi non ha dimenticato i decenni in cui era il punto di riferimento assoluto.

Tra passato e presente

Il rientro di Giuliano non è solo una questione giudiziaria o amministrativa: è il ritorno di un personaggio che, tra mito e realtà, continua a influenzare l’immaginario collettivo napoletano. La sua figura, sospesa tra fascino, potere e redenzione, riapre interrogativi sul passato e sull’identità di un quartiere che cerca di guardare avanti.


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