Il bilaterale non è in agenda e il trilaterale può attendere. I negoziati sull’Ucraina sono in una fase di stallo. A confermarlo sono le parole e le azioni di tutti gli attori coinvolti, direttamente o indirettamente. Il capo del Cremlino Vladimir Putin e il presidente americano Donald Trump non hanno ancora raggiunto un’intesa su un eventuale incontro con il leader ucraino Volodymyr Zelensky. Lo ha affermato Yuri Ushakov, consigliere di Putin per la politica estera ed ex ambasciatore russo a Washington.
L’ostinazione bellicista dell’Europa
Alla soluzione diplomatica non credono i rappresentanti europei. Il presidente francese Emmanuel Macron co-presiederà una riunione ibrido della Coalizione dei Volenterosi con il primo ministro britannico Keir Starmer alla presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky la mattina di giovedì 4 settembre 2025, presso l’Eliseo. Una fonte all’Afp ha precisato che “al momento non è prevista” la partecipazione di Trump. La presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni dovrebbe prendere parte da remoto all’eventuale vertice. Resta ancora da chiarire se si terrà in presenza, a Parigi, oppure interamente in video-collegamento. In ogni caso, fonti governative hanno riferito che Meloni interverrà a distanza.
Ursula von der Leyen scherza con il fuoco sull’Ucraina
Ad agitare ulteriormente le acque è stata la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L’Europa ha “un piano piuttosto preciso” per l’invio di truppe in Ucraina, ha detto von der Leyen durante un’intervista al Financial Times, sottolineando che per l’Europa sono di primaria importanza le garanzie di sicurezza che, ha assicurato, saranno “sostenute” dagli Stati Uniti. Esiste una “chiara tabella di marcia” per i possibili schieramenti, ha aggiunto la presidente della Commissione europea.
Pistorius risponde per le rime
La sua uscita sullo schieramento multinazionale di militari come parte delle garanzie di sicurezza non è piaciuta al ministro della Difesa tedesco Boris Pitorius. “Sarei più cauto nel commentare o confermare in qualsiasi modo tali considerazioni, a parte il fatto che l’Unione europea non ha alcun mandato né alcuna competenza per quanto riguarda il posizionamento di truppe”, ha replicato il ministro.
Putin ha fatto sapere di apprezzare profondamente gli sforzi della Cina, dell’India e degli altri partner per risolvere il conflitto in Ucraina. La crisi, ha accusato il presidente russo, è scoppiata a causa del colpo di Stato istigato dall’Occidente a Kiev nel 2014.