Guerra ibrida e balle pure. Dalla guerra elettronica ai vecchi metodi
Le forze armate di tutto il mondo hanno integrato le capacità EW nelle loro piattaforme
Il caso dell’aereo che trasportava la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, bersaglio di un presunto attacco di interferenza russa in un aeroporto bulgaro, ha innescato un serrato dibattito sulla guerra elettronica. Generali veri e graduati presunti hanno sciorinato competenze certificate e convinzioni auto avvalorate per suffragare le rispettive tesi, partendo da una vicenda su cui aleggiano diversi dubbi, a partire dalla matrice e dall’effettiva entità dell’azione denunciata.
Una versione che non convince
Durante l’incontro stampa di mezzogiorno, la portavoce della Commissione europea, Arianna Podestà, ha riferito che sono state le autorità bulgare a sospettare interferenze intenzionali russe. In serata, invece, il ministro dell’Interno bulgaro, Daniel Mitov, ha respinto l’ipotesi di cyberattacco: “Siamo stati immediatamente informati del problema. Il dipartimento per la criminalità informatica del Servizio per la lotta contro la criminalità organizzata (Gdbob) è stato incaricato di verificare se si trattasse di un attacco informatico. Possiamo affermare categoricamente che non è così, non si tratta di un attacco informatico”.
Il volo della presidente della Commissione europea ha registrato un lieve ritardo, durando 1 ora e 57 minuti invece dell’ora e 48 prevista, mentre il transponder dell’aereo segnalava una qualità del Gps regolare dall’imbarco all’atterraggio. Questo quanto rilevato da Flightradar24, che ha condiviso su X le informazioni.
Guerra elettronica e narrazioni superate
Questione quasi certamente chiusa, ma l’argomento è caldissimo. La “Electronic Warfare” viene definita come “un’azione militare che sfrutta l’energia elettromagnetica, sia attivamente che passivamente, per fornire consapevolezza della situazione e creare effetti offensivi e difensivi”. È generalmente utilizzata per supportare le operazioni militari in tre modi: attacco elettronico, protezione elettronica e supporto elettronico. Si è parlato di Russia, ma Israele e gli Usa ne fanno largo uso.
I termini più gettonati in queste ore sono “Jamming”, ovvero l’invio di segnali in grado di disturbare il Gps, rendendolo inutilizzabile, e “Spoofing”, metodo più sofisticato che consente di ingannare il Gps con un segnale falso, che dà al dispositivo informazioni completamente sbagliate sulla posizione. In buona sostanza si tratta di originare un segnale alterato, in tutto e per tutto uguale a quello originale, che permette di mandare fuori rotta un qualsiasi assetto che utilizzi la navigazione satellitare. Non è possibile, in ogni caso, “indirizzare” queste interferenze su un singolo bersaglio. Tutto ciò che si trova nell’area viene disturbato, inclusi i dispositivi Gps. Le forze armate di tutto il mondo hanno integrato le capacità EW nella stragrande maggioranza delle loro piattaforme per avere la superiorità in aria, terra, mare, spazio e cyberspazio.
La bordata di Vannacci
Un dettaglio tecnico rilevante sull’episodio bulgaro è stato fornito dal generale Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega ed eurodeputato del partito guidato da Matteo Salvini. “Innanzi tutto – ha spiegato Vannacci – Le interferenze sui Gps sono sempre possibili ma, in genere, sono areali e non riguardano un solo velivolo”. Quindi “se fosse come ipotizzato, altri velivoli vicini a quello sospettato di essere obiettivo del jamming avrebbero dovuto essere coinvolti e non credo che in quell’aeroporto bulgaro atterrasse solo la presidente della Commissione”. Il generale ha sgonfiato lo scoop del Ft, parlando di notizia priva di fondamento: “Ogni velivolo ha sistemi di navigazione ridondanti, quindi l’eventuale perdita di segnale Gps non ne pregiudica la navigazione”.
La moderna declinazione del successo
La guerra elettronica e la digitalizzazione hanno reso l’universo cibernetico un campo di “battaglia reale”. La vittoria consiste nel controllo dello spettro elettromagnetico e nella gestione delle reti di comunicazione. Alle mosse fanno da contraltare le contromosse della parte avversa. Tra le innovazioni più recenti spiccano i droni in fibra ottica della Russia, considerati precisi ed efficacissimi grazie al loro sofisticato sistema di comunicazione che renderebbero inefficaci i sistemi di guerra elettronica del nemico.
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