Violenza sessuale su turiste: arrestati tre migranti irregolari
Due turiste ungheresi sono state vittime di una brutale violenza sessuale nel Catanese. Tre uomini di origine marocchina – di età compresa tra i 21 ed i 24 anni -, sarebbero stati arrestati dalle forze dell’ordine con l’accusa di stupro. I fatti sarebbero avvenuti nella notte tra il 4 ed il 5 settembre scorso. Dalle prime ricostruzioni effettuate dalla Polizia, le due giovani straniere avrebbero trascorso la serata in un locale quando all’uscita, due ragazzi si sarebbero offerti di riaccompagnarle al b&b dove alloggiavano. Una volta salite sull’automobile, sarebbe salito un terzo marocchino. Le giovani non sarebbero state riportate nel proprio alloggio, ma sarebbero state condotte in prossimità di una strada isolata, dove si sarebbe consumata la violenza sessuale di gruppo. A seguito di quanto accaduto, una delle due ragazze avrebbe chiesto alla sorella di cercare la sua posizione, attraverso la geolocalizzazione del cellulare.
Il ritrovamento
Le volanti della Polizia sono state allertate a seguito della chiamata della sorella di una delle ragazze che avrebbe fornito anche la posizione del van. Le due ragazze straniere ed i tre uomini sono stati rintracciati a Paternò, presso un centro agricolo nella provincia di Catania. Le ragazze erano sedute su una panchina in evidente stato di shock. I tre uomini sono stati fermati e portati in centrale dove il gip di Catania ha convalidato l’arresto. Attualmente sono in attesa di giudizio. Dopo aver ascoltato il racconto delle ragazze, la Polizia ha potuto ricostruire un quadro più dettagliato. I tre – senza regolare permesso di soggiorno – avrebbero costretto le vittime ad assumere cocaina. Durante un momento di distrazione degli stupratori, sarebbe avvenuta la chiamata che ha permesso alla Polizia di rintracciare il van su cui erano i cinque passeggeri. Le giovani, una volta allontanate dalla Polizia, dal luogo del ritrovamento, sono state trasportate presso l’ospedale dove sono state assistite dal personale medico e dal supporto psicologico. Successivamente hanno ricevuto sostegno anche dalle autorità consolari del proprio Paese, prima di sporgere formale denuncia.
L’indignazione non basta
La testimonianza delle due straniere sarà fondamentale nel procedimento giudiziario in corso. L’ennesimo episodio di violenza ha suscitato indignazione e preoccupazione nelle comunità locali, riguardo la sicurezza. Le autorità locali hanno mostrato vicinanza e solidarietà alle ragazze e alle proprie famiglie, condannando con fermezza ogni tipo di violenza. Ormai, non basta più indignarsi dopo le violenze. Quanto accaduto nel catanese deve far riflettere sulla sicurezza che, ancora una volta, è venuta meno e a pagarne le conseguenze sono state due giovani donne. Questi episodi, purtroppo, non sono più eccezioni. Ora toccherà alla giustizia fare il proprio corso, ma intanto il problema e l’indignazione sono rimandati al prossimo caso.
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