“Armani al Famedio”: cos’è il Pantheon di Milano
La proposta di Sala, ora tocca alla famiglia: "Non ci sono problemi"
Il Famedio del cimitero Monumentale a Milano, 2 novembre 2024. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI
Il sindaco di Milano Beppe Sala apre le porte del cimitero monumentale Famedio per Giorgio Armani. Il capo dell’amministrazione comunale meneghina ha ribadito che “se la famiglia vuole” il Re della moda potrà essere iscritto fin da subito nel camposanto dove riposano i milanesi illustri.
“Armani al Famedio fin da subito”
Il sindaco Sala è stato tra i primi, questa mattina, a rendere omaggio allo stilista. All’uscita dalla camera ardente, allestita presso il Teatro di via Bergognone, il primo cittadino ha proposto l’immediata iscrizione di Armani al Famedio, il “pantheon” milanese dove riposano alcuni tra gli artisti che hanno dato lustro alla città di Sant’Ambrogio. Ovviamente l’ultima parola spetterà alla famiglia e agli eredi ma, ha spiegato Sala, “non ci dovrebbero essere problemi con le commissioni”.
Cos’è il Famedio, il pantheon di Milano
Si tratta di una struttura monumentale all’interno del cimitero di Milano. Il Famedio venne progettato e costruito nel diciannovesimo secolo con l’intento di allestire una sorta di pantheon cittadino. In cui avrebbe dovuto trovare posto la memoria di tutti i cittadini, originari o di adozione, che hanno dato lustro alla città. Il primo a essere sepolto al Famedio di Milano è stato Alessandro Manzoni, che non ha bisogno di presentazioni. La salma fu traslata nel 1883 a dieci anni dalla sua morte. Accanto a lui ci sono due sarcofaghi coi resti di Carlo Cattaneo e Luca Beltrami. Nei colombari, invece, riposano i resti di Salvatore Quasimodo, Carlo Forlanini, Bruno Munari e Leo Valiani e dal 2021 di Carla Fracci. Nella cripta del Famedio di Milano, invece, riposano Aldo Aniasi, Guido Crepax, Dario Fo e Franca Rame, Ambrogio Fogar, Giorgio Gaber, Paolo Grassi, Enzo Jannacci, Duilio Loi, Alda Merini, Giovanni Raboni.
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