Attualità

Nuovo attacco contro la Global Sumud Flotilla

Flottiglia Global Sumud subisce secondo attacco con drone in Tunisia; nessun ferito, equipaggio salvo. Missione verso Gaza continua determinata

di Gianluca Pascutti -


Un altro episodio preoccupante ha coinvolto la Global Sumud Flotilla (GSF) nella serata del 9 settembre. Una delle imbarcazioni del convoglio, la Alma, ha subito un presunto assalto tramite drone mentre si trovava ormeggiata in acque tunisine.

L’incidente: nessuna vittima, solo danni materiali

Secondo quanto riportato in un comunicato diffuso dalla stessa organizzazione, la nave – che batte bandiera britannica – ha riportato un incendio sul ponte superiore. Le fiamme, tuttavia, sono state domate rapidamente e non si registrano feriti tra i passeggeri o l’equipaggio. Le autorità competenti hanno avviato un’indagine per chiarire la dinamica dell’accaduto.

Secondo attacco in due giorni

L’organizzazione ricorda che questo è il secondo episodio simile in meno di 48 ore, sottolineando come questi colpi non siano casuali ma parte di una strategia volta a interrompere la missione. L’iniziativa, infatti, ha l’obiettivo dichiarato di spezzare il blocco imposto da Israele alla Striscia di Gaza e di manifestare solidarietà concreta alla popolazione palestinese.

Un viaggio che non si ferma

In una nuova dichiarazione, i responsabili della GSF ribadiscono la volontà di non arretrare: «Stiamo completando le verifiche meccaniche, valutando le condizioni del mare e preparando l’equipaggio per ripartire da Tunisi. Nessuna intimidazione ci farà desistere dal nostro compito», si legge nel comunicato.

La missione oltre l’attacco

La flotilla sottolinea inoltre come l’attacco subito non sia minimamente paragonabile alla quotidiana sofferenza della popolazione di Gaza, che vive sotto bombardamenti, restrizioni e occupazione militare. «Il nostro viaggio pacifico – dichiarano – proseguirà fino a raggiungere l’obiettivo: porre fine a un assedio ingiusto e sostenere il popolo palestinese nella sua lotta per la libertà».

La voce della direzione

Saif Abukeshek, membro del comitato direttivo della GSF, ha rimarcato con fermezza: «Non esiste atto di violenza capace di fermare la nostra determinazione. Nei prossimi giorni saremo uniti in mare per chiedere la fine del genocidio e per affermare il diritto dei palestinesi a vivere liberi». Flotilla non si fermerà!


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