Meloni non fa sconti alle banche: “Possono dare una mano”
La posizione della premier: "Cinque miliardi su 44, possono essere soddisfatte e noi con loro"
Giorgia Meloni non fa sconti alle banche e, alla presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa, ribadisce che è dovere degli istituti di credito dare un mano a un Paese che, facendo i “compiti a casa”, sta consegnando loro condizioni migliori in cui lavorare e fare affari. Le parole della premier sono importanti perché chiudono, almeno in teoria e almeno all’interno della maggioranza, la querelle sul contributo chiesto al settore creditizio nazionale. Ma le polemiche, quelle no, non accenneranno a smettere.
Meloni: “Banche possono dare una mano”
La premier ha spiegato, non senza lanciare una stoccata (almeno indiretta) all’opposizione, le ragioni che inducono il governo a chiedere denaro fresco ai banchieri: “Se cresce lo spread, se sale il rating dell’Italia, se le banche hanno potuto approfittare dei duecento miliardi messi a disposizione dal governo Conte per rinegoziare con la garanzia dello Stato prestiti che avevano già erogato, o dei crediti del superbonus, sempre grazie a Giuseppe Conte, è giusto che quelle stesse banche ci diano una mano a continuare in una politica così profittevole”. Quindi la conclusione di Meloni fa i conti alle banche: “Se su 44 miliardi di profitti nel 2025 ce ne mettono a disposizione circa cinque per aiutare le fasce più deboli della società, credo che possiamo essere soddisfatti noi e che in fin dei conti possano esserlo anche loro”.
La linea Giorgetti, il rigore della Lega
Nella giornata di ieri, dalle parti di via Bellerio, era giunta una nota a dir poco eloquente: “Sorprendenti e irritanti dichiarazioni di alcuni banchieri a proposito di manovra finanziaria. A fronte di quasi 50 miliardi di utili, è doveroso che i grandi istituti aiutino il settore sanitario, le famiglie e le imprese”. “Le banche – hanno aggiunto i leghisti quasi anticipando Meloni – hanno il dovere morale di restituire al Paese una parte dei guadagni che sono frutto dell’efficace azione del governo e di commissioni e interessi dei cittadini-clienti. I gruppi della Lega sono determinati a proporre soluzioni per rendere ancora più significativo il contributo”.
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