Riportare le famiglie sugli spalti, ecco come
Per decenni, andare allo stadio è stato un rito collettivo. La domenica, famiglie intere si riunivano sugli spalti per condividere la passione sportiva, per tifare la squadra del cuore. I prezzi accessibili dei biglietti rendevano l’esperienza aperta a tutti, senza barriere economiche. L’evento sportivo era popolare nel senso più autentico del termine: luogo d’incontro tra generazioni e classi sociali, dove la partita diventava un’esperienza condivisa, non un privilegio per pochi.
Oggi purtroppo questo scenario è un lontano ricordo. I costi dei biglietti sono aumentati in modo costante, soprattutto per i posti nei settori migliori e per gli appuntamenti più attesi. A questi si sommano spese collaterali – trasporti, parcheggi, ristorazione, merchandising – che rendono una giornata allo stadio un investimento non sempre sostenibile. Per molte famiglie, assistere dal vivo a una partita o a un grande evento sportivo è diventato un lusso occasionale, se non del tutto fuori portata. Il risultato è una progressiva esclusione di una parte significativa del pubblico.
Gli stadi, a maggior ragione se rinnovati e modernizzati, si sono aperti a nuove forme di intrattenimento ma si sono chiusi a quella dimensione familiare che per lungo tempo ne ha costituito l’anima. La fruizione televisiva e digitale, pur capillare e di alta qualità (sebbene propinata con l’insopportabile “spezzatino” dello streaming a pagamento, altro lusso per pochi), non può sostituire l’emozione collettiva e formativa che nasce dal vivere l’evento dal vivo, soprattutto per i più giovani.
Invertire questa tendenza richiede una visione comune tra club, leghe e istituzioni. Occorrono politiche tariffarie differenziate, pacchetti famiglia, settori dedicati e iniziative che facilitino la partecipazione dei nuclei familiari. In alcuni Paesi europei misure di questo tipo hanno prodotto risultati positivi in termini di fidelizzazione e ampliamento del pubblico.
Riavvicinare le famiglie allo sport non è solo una questione economica: è un investimento culturale e sociale. Significa garantire alle nuove generazioni l’opportunità di vivere la passione sportiva nel suo contesto originario, quello della comunità. Perché lo sport resti davvero patrimonio di tutti, occorre riportare le famiglie al centro della sua esperienza.
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