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Esteri

Putin conferma “Linee di comunicazione con gli Stati Uniti”

Nell'Ecofin a Lussemburgo si è discusso del prestito all'Ucraina utilizzando gli asset russi

di Ernesto Ferrante -


Durante la conferenza stampa al termine della sua visita in Tagikistan, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che Russia e Stati Uniti comprendono la strada da seguire per porre fine pacificamente al conflitto in Ucraina. “Forse possiamo ancora ottenere molto grazie all’accordo e alle discussioni di Anchorage”, ha osservato Putin, ricordando che le parti non hanno divulgato completamente gli argomenti sollevati al vertice in Alaska.

Putin e Trump dialogano

Il presidente russo ha evidenziato che il suo omologo americano è sincero nei suoi sforzi per risolvere la crisi in Ucraina e ha definito “esibizionismo” il discorso sul trasferimento a Kiev dei missili Tomahawk. “La nostra risposta è rafforzare il sistema di difesa aerea della Federazione Russa”, ha continuato Putin, sottolineando il fatto che nel mondo è attualmente in corso una gara agli armamenti e che alcuni Paesi si stanno preparando a condurre test nucleari. Il capo del Cremlino ha fatto riferimento infine alla sua iniziativa di prorogare la propria adesione al nuovo trattato Start.

Melania Trump ha reso noto di avere un canale di comunicazione aperto con Putin per la situazione dei bambini ucraini dalla Russia nella guerra in Ucraina. “Il presidente Putin e io abbiamo aperto un canale di comunicazione riguardo al benessere di questi bambini”, ha rivelato la first lady parlando con i giornalisti alla Casa Bianca.

Dura risposta della Russia agli attacchi ucraini

Mosca ha risposto ai raid ucraini con un massiccio attacco condotto nella notte scorsa, lanciando circa 450 droni e oltre trenta missili contro il settore energetico del Paese di Zelensky. Sono state segnalate interruzioni di corrente nelle regioni di Kiev, Donetsk, Cernihiv, Cerkasy, Kharkiv, Sumy, Poltava, Odessa e Dnipro.

La Russia ha accusato l’Ucraina di aver fatto esplodere un gasdotto ormai dismesso utilizzato per trasportare ammoniaca russa in territorio ucraino per l’esportazione, rilasciando gas tossico nell’aria. L’incidente sarebbe avvenuto vicino al villaggio di prima linea di Rusin Yar, nel Donetsk.

La battaglia sugli asset russi

Nell’Ecofin a Lussemburgo i ministri dell’Economia hanno avuto con la Commissione Europea una “discussione costruttiva” sul progetto di erogare all’Ucraina un prestito utilizzando i beni congelati alla Russia. Tra i ministri delle Finanze dei Paesi Ue si è registrato un “ampio sostegno” all’iniziativa, secondo il ministro dell’Economia danese Stephanie Lose.

La posizione dell’Italia

L’Italia ha chiesto formalmente “certezze” sul trattamento contabile che avranno, ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilità, le garanzie che lo Stato italiano dovrà versare, se il progetto di allestire un prestito all’Ucraina imperniato sugli asset congelati alla Russia andrà in porto. Lo ha dichiarato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, a margine dell’Ecofin.

Non si è capito “ancora chiaramente”, ha proseguito Giorgetti, quale sarà il trattamento contabile di queste garanzie statali. “È uno dei motivi – ha chiarito il leghista – per cui aspetto ulteriori dettagli” sulla proposta. “Noi abbiamo chiesto formalmente una garanzia, sotto questo aspetto: una garanzia sulla garanzia, perché cambia completamente l’impatto sui nostri conti pubblici, sul deficit e sul debito. È un aspetto politico non banale, di questi tempi”, ha concluso il ministro meloniano.

La pressione di Volodymyr Zelensky

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio con la presidente della Bce, Christine Lagare, con cui ha discusso di “come assicurare un uso corretto degli asset russi congelati per proteggersi dalla guerra e contribuire a ricostruire la vita in Ucraina. Esistono soluzioni per farlo”. In un post su X, Zelensky si è detto “grato per il sostegno” e ha ribadito la necessità che ci sia “una volontà politica sufficiente in Europa”.

Per aumentare la pressione sulla Russia, i capi di Stato e di governo di Francia, Germania e Regno Unito, il cosiddetto “E3”, sono pronti ad andare avanti verso l’utilizzo del valore degli asset russi immobilizzati per sostenere le Forze armate ucraine, “in stretta collaborazione con gli Stati Uniti”.


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