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Esteri

Ucraina: Starmer guida il fronte dell’escalation

Missili a lunga gittata a Kiev e utilizzo degli asset russi. Quella di Londra appare la ricetta perfetta per far precipitare la situazione

di Ernesto Ferrante -


La Gran Bretagna spinge per la guerra con la Russia. Il primo ministro britannico Keir Starmer vuole che la “coalizione dei volenterosi” fornisca all’Ucraina armi a lungo raggio e sblocchi gli asset russi congelati per trasferirli a Kiev. Starmer esporrà il suo bellicoso programma oggi a Londra in occasione della riunione del gruppo, in formato misto, con la partecipazione del segretario generale della Nato, Mark Rutte.

Le intenzioni di Keir Starmer

In una nota di Downing Street si legge che il premier britannico chiederà ai partecipanti di “mettere l’Ucraina nella posizione più forte possibile in vista dell’inverno”, sollecitando azioni concrete “per escludere petrolio e gas russi dal mercato globale, completare il lavoro sugli asset sovrani di Mosca per liberare miliardi di sterline a sostegno della difesa ucraina e aumentare la fornitura di capacità a lungo raggio”.

Se per Trump si può parlare di una strategia negoziale, nel caso del laburista si tratta della volontà di affossare definitivamente la possibilità di mettere fine alle ostilità con delle trattative, esponendo i Paesi a delle ritorsioni di vario tipo anche per il finanziamento dello sforzo bellico ucraino con i beni russi congelati. Una questione che presenta diversi rischi, come dimostrano le titubanze in seno all’Ue.

Le riserve di Budapest sull’utilizzo degli asset russi

“Per quanto riguarda l’utilizzo dei beni russi congelati, come indicato nel documento informale della Commissione relativo a una proposta di prestito di riparazione all’Ucraina finanziato dai saldi di cassa associati a tali beni, l’Ungheria nutre profonde riserve di natura politica e giuridica nei confronti di qualsiasi iniziativa di questo tipo”, è scritto in un documento pubblicato dal primo ministro ungherese Viktor Orban in cui si ribadisce la posizione di Budapest su vari aspetti discussi al vertice. L’Ungheria “non è nella posizione di sostenere la creazione del prestito di riparazione e non parteciperà ad alcun programma istituito secondo le linee proposte”.

Ventuno civili sono rimasti feriti, tra cui tre bambini, a seguito degli attacchi delle forze armate ucraine contro la regione russa di Belgorod. A riferirlo è stato il governatore Vyacheslav Gladkov. Due giovani donne si trovano in gravi condizioni dopo che un drone ha colpito una fermata dell’autobus. Cinque persone, tra cui un bambino, hanno riportato ferite a causa di un’esplosione che si è verificata in un edificio residenziale nella città di Krasnogorsk, nella regione della capitale, dopo un raid ucraino con un aeromobile a pilotaggio remoto.


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