Papa Leone e Re Carlo: l’ecumenismo vive in mezzo a noi
Per la prima volta dopo 500 anni, un Papa e il Re d’Inghilterra pregano insieme nella Cappella Sistina: un segno concreto di ecumenismo e fraternità
L’ecumenismo vive in mezzo a noi, la preghiera di Papa Leone XIV e Re Carlo III nella Cappella Sistina
Un incontro che segna la storia
Per la prima volta dopo cinque secoli, un Pontefice e un sovrano d’Inghilterra , capo della Chiesa anglicana ,si sono uniti in preghiera.
L’incontro tra Papa Leone XIV e Re Carlo III, accompagnato dalla Regina Camilla, si è svolto nella Cappella Sistina, cuore spirituale e artistico del Vaticano.
Al centro, una preghiera ecumenica per la cura del Creato, la pace e i poveri: un gesto che supera i confini della diplomazia per divenire testimonianza di una fraternità spirituale concreta.
Dopo cinquecento anni dalla frattura tra Roma e la Chiesa d’Inghilterra, l’immagine di un Papa e di un Re in preghiera comune restituisce al mondo un segno di speranza.
L’unità non è un traguardo remoto, ma una realtà che già cresce silenziosa , come ciò che dà senso a questo evento perché «L’ecumenismo vive in mezzo a noi.»
L’arte che unisce: gli arazzi di Raffaello
In occasione della visita, i Musei Vaticani hanno esposto nella Cappella Sistina due arazzi della celebre serie degli Atti degli Apostoli, tessuti nel XVI secolo su cartoni di Raffaello per Papa Leone X: Il Martirio di Santo Stefano e La Pesca miracolosa.
Dal 23 ottobre al 4 novembre, i visitatori dei Musei Vaticani possono ammirarli nel luogo per cui furono originariamente pensati. La scelta non è casuale.
Nel martirio di Stefano si contempla la fede che unisce i cristiani di ogni confessione nella testimonianza; nella pesca miracolosa, l’immagine dell’unica missione apostolica che continua a gettare le reti nel mare del mondo.
Questa esposizione è anche un omaggio a Re Carlo III, che possiede sette dei cartoni originali di Raffaello custoditi al Victoria and Albert Museum di Londra. Così, arte e fede si intrecciano in un dialogo che supera i secoli, rivelando una profonda comunione culturale e spirituale tra Roma e il Regno Unito.
L’ecumenismo come vita condivisa
La preghiera comune nella Cappella Sistina non rappresenta solo un evento storico, ma un segno teologico.
Ricorda che l’ecumenismo non vive soltanto nei documenti o nei colloqui ufficiali, ma nelle relazioni quotidiane, nella collaborazione concreta tra i cristiani, nel servizio agli ultimi e nella custodia del Creato.
In un mondo segnato da divisioni e crisi ambientali, la fede diventa ponte: la terra, dono di Dio, diventa spazio di comunione e responsabilità condivisa.
L’unità dei cristiani non è un sogno irraggiungibile, ma una realtà che pulsa nelle vite dei credenti, ogni volta che essi pregano e agiscono insieme per il bene comune.
La Cappella Sistina, per un giorno, è diventata icona vivente di questa speranza: luogo dove l’arte, la fede e la storia si fondono in un’unica invocazione di pace.
Perché l’ecumenismo vive in mezzo a noi.
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