L’avviso di sfratto peronista a Javier Milei non è stato notificato. Il partito del presidente ultra-liberista ha vinto in maniera larga le legislative di medio termine in Argentina. La Libertad Avanza ha ottenuto il 40,84% (pari a 8.653.710 voti) contro il 24,50% di Fuerza Patria. Al terzo posto si è classificato Provincias Unidas, con il 7,1%. Sono stati eletti ventiquattro senatori e 127 deputati nazionali, che siederanno al Congresso dal 10 dicembre. L’affluenza alle urne è stata del 67,85%. Il risultato più sorprendente è quello ottenuto nella provincia di Buenos Aires, roccaforte della sinistra, dove il governo aveva perso con oltre 13 punti percentuali alle elezioni locali di settembre.
La soddisfazione del presidente argentino
Milei ha affermato che l’esecutivo ha superato “la svolta” e ora inizierà a “costruire una grande Argentina”. “Oggi è stato chiaramente un giorno storico per l’Argentina”, ha detto dal quartier generale della LLA nella capitale argentina. Il presidente ha fatto sapere che convocherà a stretto giro i governatori per attuare le riforme concordate nel Patto di Maggio 2024, sottolineando che “due argentini su tre non vogliono tornare al passato”.
Evidenziati i numeri e le proporzioni del distacco inflitto agli avversari. “Siamo 14 punti avanti al kirchnerismo. Gli argentini non vogliono tornare al modello del fallimento. Mai più populismo”, ha aggiunto tra gli applausi dei suoi sostenitori. Alla luce del risultato ottenuto, l’ex opinionista televisivo avrà a disposizione 110 deputati e 20 senatori per “consolidare il percorso riformista nei prossimi due anni”.
L’elettorato ha premiato le misure adottate
La sua cura shock, al netto dei costi sociali non trascurabili, ha prodotto degli effetti evidentemente apprezzati dalla maggioranza degli argentini. L’inflazione è scesa dal 200% al 32% in due anni, la povertà si è ridotta di quasi 20 punti percentuali, la crescita economica è del 4,5%, un dato rilevante in America Latina.
La scommessa vincente di Donald Trump
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è congratulato con il suo omologo per quella che ha definito “una vittoria schiacciante”. “Congratulazioni al presidente Javier Milei per la sua schiacciante vittoria in Argentina. Sta facendo un lavoro meraviglioso! La nostra fiducia in lui è stata confermata dal popolo argentino”, ha scritto Trump su Truth Social, durante un tour in Asia.
Due settimane fa, nell’accogliere Milei alla Casa Bianca, Trump aveva “legato” il bailout da 20 miliardi di dollari che la sua amministrazione ha concesso all’Argentina, alla continuazione dell’azione del governo neoliberista. “Se perde, non saremo così generosi con l’Argentina”, aveva avvertito il tycoon, ammettendo poi che l’aiuto di Washington era finalizzato ad aiutare l’alleato in un momento di grave crisi finanziaria.
Il rapporto forte tra Javier Milei e Israele
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avuto parole d’elogio per Javier Milei su X: “Mio caro amico presidente Milei, Sara, io e lo Stato di Israele inviamo a voi e al popolo argentino le nostre più sentite congratulazioni per la straordinaria vittoria alle elezioni di ieri”.
Durante la sua visita di tre giorni nello Stato ebraico nel mese di giugno, il presidente argentino, accompagnato da una delegazione di alto livello composta dal ministro degli Esteri Gerardo Werthein, dal segretario generale Karina Milei, dall’ambasciatore argentino in Israele, il rabbino Shimon Axel Wahnish e altri funzionari, si era recato al Muro Occidentale a Gerusalemme per recitare un salmo con Rabbi Shmuel Rabinowitz e offrire una preghiera per il ritorno degli ostaggi detenuti a Gaza. La sua posizione marcatamente filo-israeliana rende l’Argentina, che già ospita la più grande popolazione ebraica della regione, il principale alleato di Israele in America Latina.
L’asse con il governo Meloni
Il successo della destra argentina è stato accolto con favore anche in Italia. “Congratulazioni a Milei per lo straordinario risultato alle elezioni di metà mandato. Contro tutto e contro tutti. Avanti tutta con le riforme, viva la Libertà!”. Così su X il vicepremier Matteo Salvini. A Giugno, la premier Giorgia Meloni e il presidente argentino avevano adottato il Piano d’Azione Italia-Argentina 2025-2030, con l’obiettivo di imprimere ulteriore impulso e proiezione strategica al rapporto fra Roma e Buenos Aires.