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Politica

Giustizia: c’è già il comitato per il no al referendum

Il presidente onorario sarà Enrico Grosso, costituzionalista. Renzi: "Una riformicchia"

di Cristiana Flaminio -


Il Comitato per il no al referendum sulla giustizia sarà presieduto da Enrico Grosso. Avvocato, professore ordinario di diritto costituzionale all’Università di Torino, a lui sarà demandato il compito di rappresentare, almeno in veste onoraria, il comitato che si propone di far bocciare, dagli elettori, la riforma della giustizia che è stata appena approvata in Parlamento. Una sfida che sarà all’ultimo voto. Nel senso che bisognerà, innanzitutto, convincere gli italiani a votare. O a non farlo, in un Paese in cui l’astensionismo ormai è il primo partito politico.

Grosso presidente del Comitato per il no al referendum

La partita referendaria è dunque già iniziata. Con la designazione di Grosso a presidente del Comitato per il No, gli schieramenti in campo iniziano a prendere posizione sul terreno della polemica politica. Che ci accompagnerà da qui fino alla primavera. Oggi, intanto, sarà presentato il “resto” del Comitato per il no al referendum in una conferenza stampa che si terrà proprio questa mattina. Mentre già fioccano, anche fuori dalle aule parlamentari, le considerazioni e gli scontri politici. Il primo tra i “due” Matteo della politica italiana: Salvini e Renzi.

Renzi: “Una riformicchia”

L’ex presidente del consiglio si pone in una posizione di terzietà rispetto alla riforma. E al Corriere della Sera ha spiegato la posizione di Italia Viva: “È una riformicchia. Non è vero che si tratta di una riforma storica che cambierà la giustizia come dicono da destra gli ex giustizialisti. E non è vero che si tratta di un golpe come dicono da sinistra gli ex riformisti. Ci siamo astenuti come del resto ci eravamo astenuti per ragioni analoghe sulla legge Cartabia ai tempi del governo Draghi, pur essendo allora in maggioranza. La separazione delle carriere c’è già e ogni anno solo 28 persone tra i quasi novemila magistrati cambiano funzione. Le pare storica una riforma che riguarda ventotto persone?”.


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