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Politica

L’orgoglio di Marina Berlusconi: “Riforma della giustizia, una vittoria di papà”

"La sua forza, il suo coraggio e determinazione hanno reso possibile questa riforma"

di Maria Graziosi -


Una vittoria postuma, ma è pur sempre una vittoria: Marina Berlusconi esulta per il via libera alla riforma della giustizia. E lo fa in nome di suo padre, Silvio Berlusconi, che sulla questione ci ha investito una parte considerevolissima della sua carriera e, soprattutto, del suo impegno politico. Con l’ok al Senato, la figlia primogenita del Cav ha di che esultare. Una vittoria, in fondo, è pur sempre una vittoria. Anche se arriva ben oltre il 90esimo.

Riforma giustizia per Marina Berlusconi: “Una vittoria di mio padre”

Il commento che la presidente di Fininvest Marina Berlusconi ha rilasciato nella serata di ieri, al termine della lunga e intensa giornata in cui il Senato ha dato l’ok alla riforma della giustizia, è un inno alla rivincita e alla tenacia. “Ci sono vittorie che arrivano tardi, forse troppo tardi, ma che restano grandi e decisive. Quella di oggi è la vittoria di mio padre, Silvio Berlusconi. Sono la sua forza, il suo coraggio, la sua determinazione e, purtroppo, anche la sua sofferenza, ad aver reso possibile una giornata che segna un passo avanti importante per la democrazia e per la verità in questo Paese”.

Doppia vittoria

Marina Berlusconi, prima di gioire per la riforma della giustizia, aveva già avuto di che esultare. Sempre in memoria di papà Silvio. E cioè relativamente alla sentenza della Corte di Cassazione che aveva escluso, dopo una vicenda che si è trascinata per anni e anni, ogni coinvolgimento nelle accuse di contiguità al sistema mafioso. “La sentenza – aveva commentato in una lettera a Il Giornale la figlia dell’ex premier- è un cruciale passo avanti anche sul cammino della verità per mio padre. Quel che però mi ha più sconcertato e continua a inquietarmi è il clima velenoso, incattivito, che per l’ennesima volta si è creato. Polemizzare su una sentenza è un pò come confondere il dito con la luna. Anche perché il problema di cui stiamo parlando va ben oltre l’esperienza subita da mio padre, per quanto drammatica sia stata”.


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