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Tecnologia

ASML, la società olandese che guida la corsa all’IA

ASML, una società olandese sconosciuta a molti, è l'elemento fondamentale della corsa all'IA.

di Andrea Scarso -

ASML AZIENDA INTERNO SEDE


ASML, la società olandese che molti non conoscono

C’è un dettaglio quasi invisibile, una goccia di stagno fuso lunga una frazione di millimetro, che determina la velocità con cui il mondo avanza nell’intelligenza artificiale. Non un algoritmo, non una startup, ma una tecnologia industriale nascosta in una cittadina olandese e custodita come un segreto di Stato.

Parliamo di ASML, l’azienda che costruisce le macchine di litografia EUV. Le uniche al mondo in grado di incidere circuiti da pochi nanometri sui wafer di silicio. Senza queste macchine, l’IA avanzata semplicemente non esisterebbe: NVIDIA non produrrebbe le sue GPU, TSMC non potrebbe fabbricare i chip più avanzati, Apple non spingerebbe i limiti degli smartphone.
Oggi, il collo di bottiglia tecnologico globale passa da qui.

Un laser, gocce di stagno e una temperatura che supera quella del sole

Il processo è tanto sofisticato quanto surreale: 50 mila gocce di stagno al secondo vengono sparate in caduta libera. Un laser ad alta potenza le colpisce due volte: il primo impulso le appiattisce, il secondo le vaporizza. Nasce così un micro-plasma che raggiunge temperature superiori alla superficie del sole e che emette luce estrema ultravioletta (EUV), fondamentale per “scrivere” i circuiti più piccoli della storia dell’elettronica.

Quella luce non può essere focalizzata da lenti, si distruggerebbero, quindi rimbalza su una serie di specchi multi-strato considerati gli oggetti più piatti mai costruiti dall’uomo. La loro superficie è così uniforme che, se fossero estesi su tutta l’Europa, l’irregolarità totale sarebbe inferiore allo spessore di un capello.

Una camera bianca dove anche un capello è un rischio industriale

L’EUV nasce in ambienti controllati al limite dell’ossessione. Prima di accedere al reparto, i tecnici attraversano una “doccia d’aria” che elimina ogni traccia di contaminazione. Basta una particella fuori posto per compromettere un’intera serie di incisioni nanoscalari.

Dentro, il rumore è minimo. L’aria è filtrata 1.000 volte al minuto. Ogni movimento è calibrato. In pochi metri quadrati si concentrano anni di ricerca e miliardi di dollari di investimenti.

Una macchina che vale più di un jet privato (e per spedirla servono sette Boeing)

Un singolo sistema EUV costa oltre 400 milioni di dollari, pesa più di un vagone ferroviario, richiede 18 mesi di assemblaggio e viaggia verso i clienti in migliaia di componenti separati, distribuiti su sette Boeing 747.

È, di fatto, uno dei sistemi industriali più complessi della storia. E il fatto che solo ASML sia in grado di costruirlo la trasforma in un attore geopolitico, prima ancora che tecnologico.

ASML, geopolitica del silicio guidata da una società olandese

Pechino cerca di replicare la tecnologia, con enormi investimenti, senza riuscire a colmare il divario. L’Europa teme di trovarsi con un’unica azienda da proteggere, e nessuna alternativa se qualcosa dovesse incepparsi. Taipei dipende da queste macchine per rimanere all’avanguardia, mentre gli Stati Uniti che ambiscono all’indipendenza dalle aziende di Taiwan, ne sono ancora lontani.

È una catena di interdipendenze che ha un punto di fragilità evidente: Veldhoven, una cittadina di 45.000 abitanti.

Lì dentro, tra laser, specchi sovrumani e processi termici al limite della fisica, si decide chi può permettersi di avanzare nell’IA e chi resterà indietro.

Il motore silenzioso della rivoluzione

ASML non conquista le copertine, non detta mode, non lancia keynote globali. Eppure è la vera infrastruttura del nostro presente digitale. Senza la sua luce EUV non esisterebbe la corsa all’IA generativa, non esisterebbero supercomputer da milioni di miliardi di operazioni, non esisterebbe la miniaturizzazione che permette ai nostri dispositivi di diventare sempre più piccoli, potenti ed efficienti.

In un’epoca in cui attribuiamo alla “magia” del software gran parte del merito, vale la pena ricordare che la rivoluzione parte ancora dalla fisica, dalla materia e da un processo tanto invisibile quanto decisivo.
È lì, nella traiettoria millimetrica di una goccia di stagno, che si determina il futuro dell’IA. E forse anche il nostro.

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