Itadakimasu, a Milano il Giappone in nove entusiasmanti sale tra cibo e cultura
Se la passione per il Giappone è forte, la mostra immersiva Itadakimasu Storie Nascoste nella Cucina degli Anime, non fa che rafforzare la voglia di provare dal vivo tutto ciò che raccontato in video, descrizioni o ricostruzioni a grandezza naturale si ammira lungo il percorso di visita, con una sola speranza, viaggiare al più presto in Giappone e assaporare l’iconico e gustoso cibo locale.
Saranno 9 le sale scenografiche
La visita infatti, presso lo Spazio Varesina 204, a Milano, fino al 6 aprile 2026, si sviluppa nel percorso di nove sale scenografiche, ed è articolata tra video-ricette, sculture, stampe ukiyo-e, poster del riconoscibile Studio Ghibli, e poi cartonati di anime giapponesi e illustrazioni di Loputyn e Blackbanshee, oltre a contenuti interattivi e a un bookshop tematico. Un viaggio sensoriale curato da @pranzoakonoha (Sam Nazionale) e Silvia Casini, nei dettagli come i piatti animati descritti in video ricette, con la possibilità per chi vuole approfondire di partecipare ad eventi collaterali, incontri, laboratori e attività didattiche sulle tematiche della mostra.
Tra anime e cibo
Itadakimasu ideata e prodotta da Vertigo Syndrome invita a scoprire come, negli anime, il cibo diventi linguaggio che racconta emozioni, legami e condivisione. Le nove sale sono Il Santuario di Inari, dove i visitatori si trovano di fronte a Inari, il kami, ovvero la divinità giapponese del raccolto, dell’agricoltura, della fertilità e della prosperità.
La sala Hanami
Hanami, la sala sulla magia della fioritura dei ciliegi, dove si celebra l’armonia della natura e si rende omaggio alla vita e alla memoria di chi ci ha preceduto: un invito a riflettere sulla vita e sulla sua caducità. Si continua nella Sala dei Bentō, l’inizio della giornata giapponese, quando ogni mattina mamme, studenti e lavoratori si alzano presto per preparare il bentō, il tradizionale porta pranzo giapponese, un piccolo rito quotidiano dove ogni ingrediente viene scelto con cura e disposto in maniera estetica e funzionale, dal riso alle polpette, dal tamagoyaki ai fritti di carne o pesce.
La sala per i più golosi
C’è poi la Sala Rāmen che pur essendo di origine cinese è oggi uno dei piatti più rappresentativi della cultura giapponese contemporanea e il primo ad aver conquistato l’Occidente grazie agli anime. Il Banchetto dei Kami, Ispirata a La città incantata di Hayao Miyazaki, che rende omaggio al legame profondo tra cibo, cultura e spiritualità giapponese. L’estate giapponese e i grandi Matsuri dove si celebrano le grandi feste estive, che trasformano le città in esplosioni di colori, suoni e profumi. Tra tipiche bancarelle di street food come takoyaki, polpette di polpo simbolo di Osaka, korokke, crocchette di patate e carne, granite kakigori dai colori vivaci, taiyaki e i temarizushi tipici della festa.
La sala del café giapponese
E poi il Cafè con karaoke dove si ricrea l’esperienza di un autentico café giapponese, ispirato a locali iconici come i Maid Cafè, Butler Cafè e Neko Cafè. Con Icone dell’animazione come Sailor Moon e Creamy che qui trovano il loro ambiente naturale dove immergersi completamente nella cultura del cafè giapponese, tra dolcezza, estetica e divertimento.
Il Natale giapponese
Ed ancora Il Natale giapponese La sala dedicata al Natale mostra come le festività occidentali siano state reinterpretate in Giappone, con colori, oggetti e allestimenti tipici, come momento di condivisione e scoperta culinaria con piatti pop associati alla festa, che mostrando quanto il cibo sia centrale. Infine L’incontro tra il Giappone e il mondo ovvero l’apertura del Giappone verso l’Occidente durante l’epoca Meiji che ha rappresentato una svolta epocale nella storia del Paese, che in ambito gastronomico, ha dato origine a una nuova cucina, lo yōshoku, risultato dell’adattamento di piatti occidentali ai gusti e agli ingredienti locali.
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