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Esteri

Israele sgancia bombe a Gaza ed espropria le terre ai palestinesi in Cisgiordania

Israele manterrà l'accesso alle armi statunitensi più avanzate anche dopo l'accordo tra Usa e Arabia Saudita

di Ernesto Ferrante -


Gli attacchi aerei lanciati da Israele sulla Striscia di Gaza, in risposta a presunti terroristi che hanno aperto il fuoco contro le truppe dell‘Idf, stanno mettendo a rischio la tenuta del fragile cessate il fuoco in vigore. Tre persone sono morte in un raid condotto su una casa nella zona di Bani Suheila. Una quarta persona è stata uccisa da un drone israeliano ad Abasan al-Kabira. Poche ore prima avevano perso la vita altri diciotto palestinesi a Gaza City e Khan Yunis. Il Qatar ha condannato “i brutali attacchi dell’occupazione israeliana nella Striscia di Gaza” e li considera “una pericolosa escalation che minaccia di minare l’accordo di cessate il fuoco”.

Non solo Gaza. Le forzature di Israele in Cisgiordania

Preoccupa quanto sta accadendo in Cisgiordania. Lo Stato ebraico ha iniziato a espropriare oltre 180 ettari di terreni per la “conservazione e lo sviluppo” di un sito archeologico. Lo ha reso noto l’Amministrazione civile del Cogat, un’agenzia del ministero della Difesa per le attività governative nei territori. I terreni interessati dalla procedura circondano le rovine di Sebastia, vicino a Nablus, che si ritiene sia stata la capitale del regno israelita settentrionale nel IX e VIII secolo a.C.

L’espropriazione sarà effettuata in zone del sito archeologico situate nell’Area C, “che è sotto il pieno controllo civile e di sicurezza israeliano” e “viene attuata a seguito di una negligenza intenzionale da parte dei proprietari terrieri e delle autorità palestinesi”. Peace Now, un gruppo di controllo anti-insediamenti, ha spiegato che si tratta della più grande confisca di terreno di importanza archeologica mai effettuata dalle autorità israeliane.

La condanna a metà delle violenze dei coloni israeliani

L’ambasciatore statunitense in Israele Mike Huckabee ha apostrofato come “terrorismo” l’ultima ondata di violenza da parte degli estremisti israeliani contro i palestinesi in Cisgiordania, ma ha precisato che a commetterli sono stati piccoli gruppi e che Tel Aviv sta affrontando la questione. “Penso che ci sia un’escalation”, ha aggiunto Huckabee in un’intervista a Elizabeth Vargas Reports di NewsNation. “Anche gli israeliani possono fare terrorismo. Ma la maggior parte di queste persone non sono veri e propri coloni che vivono lì. Si tratta di un numero molto esiguo, per lo più giovani, arrabbiati e scontenti. Sono dei delinquenti. Molti di loro non vivono nemmeno in Giudea e Samaria. Arrivano lì per creare scompiglio”.

L’ambasciatore Usa ha osservato tuttavia che gli assalti sono stati condannati dai leader israeliani e che Gerusalemme si è impegnata a consegnare alla giustizia i responsabili. Negli ultimi giorni sono stati anche eseguiti degli arresti, ma non è stato presentato alcun atto di accusa e molti dei sospettati sono stati rilasciati.

La posizione francese sui raid di Israele in Libano

La Francia non vede di buon occhio l’aumento dei bombardamenti israeliani nel Libano meridionale e ha chiesto all’esercito israeliano di rispettare la sovranità e l’integrità territoriale della Siria. Un rappresentante del ministero degli Esteri francese ha affermato: “Siamo preoccupati per l’intensificarsi degli attacchi israeliani nel Libano meridionale. Condanniamo gli attacchi israeliani che stanno uccidendo civili nel sud. La nostra posizione è di rispetto per il cessate il fuoco del 27 novembre 2024”.

Mercoledì le forze di difesa israeliane hanno colpito diverse zone del Libano meridionale, uccidendo almeno una persona, per impedire la ripresa militare di Hezbollah nell’area di confine. La diplomazia sta seguendo con apprensione gli sviluppi sulle alture del Golan.

L’accordo tra Stati Uniti e Arabia Saudita

Israele è sicura di mantenere l’accesso alle armi statunitensi più avanzate tecnologicamente anche dopo l’annuncio di Washington sulla vendita di caccia F-35 all’Arabia Saudita. Lo ha sottolineato la portavoce del governo israeliano, Shosh Bedrosian, ricordando che la legge americana garantisce al suo Paese un “vantaggio qualitativo” dal punto di vista militare nella regione.

Le garanzie ottenute dagli israeliani

“Stati Uniti ed Israele hanno un’intesa di lunga data, secondo cui Israele mantiene il vantaggio qualitativo in termini di difesa”, ha ricordato la portavoce ai giornalisti. “Era così ieri, è così oggi ed il primo ministro ritiene che sarà così anche domani e in futuro”, ha rimarcato, commentando la decisione di Trump. Stando a quanto riferito in precedenza da media israeliani citando funzionari dell’Amministrazione americana, i caccia che gli Stati Uniti dovrebbero vendere alla Monarchia del Golfo sarebbero meno avanzati di quelli di Israele. I sauditi, inoltre, non avranno sistemi d’arma avanzati e apparecchiature per la guerra elettronica.


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