Brasile, Bolsonaro arrestato: aveva danneggiato la cavigliera elettronica
L'ex presidente in una struttura federale: possono vederlo solo familiari e avvocati
Jair Bolsonaro, ex presidente del Brasile, arrestato nella sua villa a Brasilia dalla Polizia Federale, su mandato preventivo della Corte Suprema.
Bolsonaro arrestato
La misura segue settimane di tensione politica e legale e nasce da un episodio specifico: il danneggiamento della cavigliera elettronica che monitorava i suoi spostamenti, imposta durante gli arresti domiciliari precedenti.
Bolsonaro era già sottoposto agli arresti domiciliari dopo la condanna a 27 anni e tre mesi per tentato colpo di stato e organizzazione criminale finalizzata a impedire l’insediamento del presidente Luiz Inácio Lula da Silva. La pena, non definitiva, era oggetto di appelli, ma la Corte ha ritenuto che le azioni recenti dell’ex capo di Stato creassero un concreto rischio per l’ordine pubblico. In particolare, i giudici hanno valutato che la partecipazione a veglie e la mobilitazione dei suoi sostenitori potessero favorire scontri o fughe.
L’ex presidente in mano alla Polizia Federale
Al momento dell’arresto, Bolsonaro è stato trasferito presso una struttura della Polizia Federale a circa sette miglia dalla residenza presidenziale che occupò dal 2019 al 2022. La polizia ha limitato le visite agli avvocati e ai familiari stretti. La difesa aveva chiesto la permanenza agli arresti domiciliari per motivi di salute, citando problemi clinici pregressi, ma la Corte ha rigettato la richiesta ritenendo insufficienti le motivazioni a fronte del rischio di violazione delle misure cautelari.
Le proteste in Brasile
L’arresto ha immediatamente acceso il dibattito politico e mediatico in Brasile. I sostenitori di Bolsonaro hanno convocato manifestazioni davanti al suo condominio, denunciando presunta persecuzione politica. Di contro, esponenti del Partito dei Lavoratori e del governo di Lula hanno sottolineato la necessità di rispettare le decisioni della giustizia, definendo la misura un segnale chiaro: “Il crimine non paga”, ha dichiarato un portavoce.
Media internazionali come The Guardian e la Cnn evidenziano la portata simbolica dell’arresto, come misura ulteriore applicata a quella precedente..
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