Al Gemelli la Fondazione dedicata a Scambia rafforza ricerca e prevenzione per le donne con tumori aggressivi
La nascita della Fondazione Giovanni Scambia
Nasce all’Università Cattolica di Roma la Fondazione Giovanni Scambia, dedicata al ginecologo oncologo scomparso a febbraio e alla sua eredità umana e professionale. Nell’Auditorium del Campus del Policlinico Gemelli, il 17 novembre, istituzioni, medici e famiglia si sono ritrovati per trasformare il suo lavoro in progetto stabile di ricerca e cura.
In prima fila il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, i vertici della Fondazione Gemelli e dell’Università Cattolica. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha inviato un messaggio di sostegno. Ad aprire la serata l’attrice Alba Rohrwacher, con la lettura di un testo di Henry Scott Holland, seguita dalla conduzione di Annalisa Manduca insieme alla moglie Emma e alla figlia Luisa Scambia.
Per la rettrice Elena Beccalli, Scambia è stato “un maestro visionario e concreto”, capace di creare al Gemelli una scuola di ginecologia oncologica oggi ai vertici internazionali. Daniele Franco, presidente della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli IRCCS, ha ricordato una medicina centrata sulla persona, che unisce tecnologia, ricerca e attenzione alla donna, e il sogno di trasformare la Caserma Olivelli in centro di ricerca.
Il ricordo del medico e dell’uomo
Il profilo umano è tornato anche nelle parole di Bernini e del Presidente Rocca, che ha annunciato per il 2026 un contributo regionale di 100mila euro alle attività della Fondazione. La cura, hanno sottolineato, per lui iniziava ben prima dell’intervento e continuava oltre la guarigione: empatia, ascolto, accompagnamento delle pazienti e delle loro famiglie.
Missione e obiettivi della Fondazione
A illustrare la missione della nuova Fondazione sono state Emma e Luisa Scambia. I fronti prioritari sono quattro: finanziare progetti di ricerca sui tumori ad alta mortalità, a partire da pancreas, cervello, ovaie e polmone; sostenere la formazione di giovani medici con borse di studio; promuovere cultura della malattia e della prevenzione; offrire sostegno psicologico e, quando necessario, anche economico alle persone che affrontano il percorso di cura e ai loro cari.
La Fondazione potrà contare su un Comitato scientifico di primo piano: Francesco Cognetti, Raffaele Landolfi, Evis Sala, Diego Gigliotti, Francesco La Cava, Alberto Mattei, Domenica Lorusso e Stefania Boccia, chiamati a custodire e sviluppare il metodo Scambia.
Il docufilm “Le radici del domani”
La serata si è chiusa con il docufilm “Le radici del domani”, prodotto da Telomero Produzioni e diretto da Roberto Amato da un’idea dello stesso Scambia, scritto da Annalisa Manduca e Donatella Romani. Il film, arricchito dalle letture di Isabella Ferrari e Giuseppe Fiorello e dalla presenza in sala del maestro di Scambia, Salvatore Mancuso, ripercorre la nascita e la crescita della scuola di Ginecologia e Ostetricia del Gemelli, oggi ai primi posti al mondo. Il racconto di un reparto, di una comunità di cura e di un medico che continuerà a vivere nei progetti e nelle persone della Fondazione a lui intitolata nel lavoro di tutti.
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