L'identità: Storie, volti e voci al femminile Poltrone Rosse



Cultura & Spettacolo

IN LIBRERIA – La diversità diventa forza nel mondo di Olimpia e Fritz

di Eleonora Ciaffoloni -


Sono tornate Le avventure di Olimpia e il riccio Fritz, il secondo volume pubblicato dall’editore Carabba nella nuova collana dedicata a favole e leggende. Elfriede Gaeng, regista e sceneggiatrice con una lunga esperienza nel cinema e nella fiction, porta nella scrittura la stessa cura per il dettaglio, lo stesso sguardo attento ai sentimenti, e ai piccoli gesti che definiscono un personaggio. Il risultato è un libro che mescola fantasia e realtà con levità, ma anche con consapevolezza, offrendo ai più giovani lettori una storia avventurosa e colorata che lascia spazio alla riflessione.

Diversità e identità al centro della storia

La prima avventura della serie affrontava già con delicatezza il tema del bullismo, filtrato attraverso la meraviglia dell’infanzia e la forza simbolica della fiaba. In questa seconda storia, Gaeng sceglie di cimentarsi con altre questioni cruciali: la diversità, la discriminazione, il valore dell’identità personale. Temi importanti, raccontati però attraverso un linguaggio poetico e un immaginario luminoso, reso ancora più evocativo dalle illustrazioni di Carolina Calabresi, che accompagnano il testo con un tratto lieve e immaginifico.

La Villa rinascimentale e il mistero del tempo sospeso

Olimpia, la protagonista, e il fidato riccio Fritz decidono di esplorare la magnifica Villa rinascimentale che si staglia tra un giardino all’italiana e un labirinto. Come sempre, a introdurli nei misteri del luogo sono gli amici del bosco: i due orsetti di bosso Bernardo e Gottardo, i quattro passeri e Rosso lo scoiattolo, una piccola comunità affettuosa che funziona come guida. Presto i due scoprono che la Villa è prigioniera di un incantesimo che ha fermato il tempo. A tenerla sospesa in questo sortilegio è l’elfo Grigio, consigliere di Oscuro, personaggio ambiguo che protegge la famiglia di Arlo – abitante della Villa – dagli elfi neri in cambio di sontuosi banchetti settimanali. La causa involontaria di tutto è Gullit, figlio della fata Smeraldina: un folletto brillante, ma permaloso, simbolo di quelle fragilità infantili che possono generare disastri senza volerlo.

Una spirale di magie, incontri e scelte

La storia si intreccia allora in una spirale di eventi: furti, incantesimi, specchi magici, dolci, cioccolata portentosa e scontri tra maghi. Il ritmo rimane sempre vivace, senza perdere però la delicatezza emotiva che caratterizza il racconto. Il momento decisivo arriva con l’intervento della Regina Amber, figura saggia e luminosa. Sarà lei a stabilire che la festa per la liberazione della Villa potrà tenersi solo dopo che l’elfo Grigio avrà compiuto una scelta consapevole. Ed è questa scelta a rivelarsi il cuore del libro: Grigio decide di restare ciò che è, rifiutando di schierarsi con gli elfi Bianchi – convinti della propria superiorità morale – o con i Neri, dai quali lo separano molte ragioni. È un messaggio forte, espresso con leggerezza: non bisogna mai cambiare per piacere agli altri. Solo restando se stessi si può comprendere davvero il mondo.

Leggi l’ultimo episodio di “IN LIBRERIA“: Atalanta, donna oltre la dea


Torna alle notizie in home