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Attualità

Credito a lutto: addio al banchiere Maurizio Sella

Il cordoglio di Giorgetti: "Saluto con commozione un banchiere d'altri tempi"

di Giovanni Vasso -


Addio a Maurizio Sella: il banchiere aveva 83 anni. La morte è stata annunciata dal gruppo che aveva contribuito a far diventare una delle realtà più importanti del panorama creditizio nazionale e in cui aveva lavorato per quasi sessant’anni. Il decesso è avvenuto nella serata di ieri, fatale al banchiere il decorso della malattia che lo aveva ghermito. “Il gruppo Sella comunica con profondo dolore che nella tarda serata di ieri è mancato Maurizio Sella, a causa di una malattia che si è improvvisamente e rapidamente aggravata”, il messaggio che ha dato la notizia della scomparsa.

Addio a Maurizio Sella, una storia di famiglia

Dopo la laurea in Economia e commercio conseguita a Torino, Maurizio Sella era entrato nella Banca che, all’epoca, era guidata dai fratelli Giorgio (zio di Maurizio) ed Ernesto (padre del futuro banchiere). Dallo sportello fino alla poltrona di amministratore delegato, una corsa che parte, quella della dirigenza, nel 1974 e dura fino al 2002. Dal 2000 a oggi è stato presidente di Banca Sella Holding, la capogruppo del gruppo Sella. Gruppo che è nato dall’importante sviluppo della banca di famiglia, avvenuto proprio negli anni della sua conduzione.

Il cordoglio di Giorgetti e Patuelli (Abi)

Il ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti ha voluto tributare un “saluto” al banchiere piemontese: “Saluto un banchiere d’altri tempi, con commozione”, ha scritto il titolare del Mef in un post su X. Cordoglio è arrivato anche da Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione delle banche italiane: “La scomparsa di Maurizio Sella priva il mondo bancario di uno dei più prestigiosi punti di riferimento. Da presidente di Abi, della Federazione bancaria europea, di Assonime, della Federazione dei Cavalieri del Lavoro – ha ricordato Patuelli – Maurizio Sella ha sempre dimostrato grandi doti culturali, etiche, professionali, innovative, con elevati principi di libertà, solidarietà sociale e rispetto di ciascuno, nel mercato aperto e regolato e per la competitività nel pluralismo bancario”. E quindi la promessa: “L’Abi lo ricorderà adeguatamente”.


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