Il presidente cinese Xi Jinping ha avuto un colloquio telefonico con Donald Trump, nel corso del quale ha riconosciuto all’omologo statunitense che le relazioni tra i due Paesi “sono rimaste generalmente stabili” e sono “migliorate dopo l’incontro di Busan” dello scorso 30 ottobre, a margine del vertice dell’Asia Pacific Economic Cooperation (Apec) di Gyeongju.
La linea della Cina
La distensione, ha sottolineato, sta “riscuotendo ampio consenso da entrambe le nazioni e dalla comunità internazionale”. Ciò dimostra ancora una volta che il principio caro al Dragone, secondo cui “la cooperazione avvantaggia entrambe le parti, mentre il confronto danneggia entrambe’ è stato ripetutamente confermato dalla pratica e che la realtà del ‘successo reciproco e della prosperità condivisa’ tra Cina e Stati Uniti è tangibile ed evidente”.
La questione Taiwan
Il ritorno di Taiwan alla Cina, per il leader cinese, “è una parte importante dell’ordine internazionale del dopoguerra”. Ricordata la lotta comune di cinesi e americani contro il fascismo e il militarismo, che imporrebbe alle due superpotenze di “salvaguardare i successi ottenuti nella Seconda Guerra Mondiale”.
La Cina sull’Ucraina ha ribadito di sostenere “tutti gli sforzi profusi per la pace”, auspicando che “tutte le parti continuino a ridurre le divergenze e a raggiungere quanto prima un accordo di pace equo, duraturo e vincolante per risolvere la crisi alla radice”.
L’elogio di Trump a Xi Jinping
Trump ha definito il cinese “un grande leader”. “Il mio incontro con il presidente Xi a Busan è stato molto piacevole e concordo pienamente con la sua valutazione delle relazioni bilaterali. Entrambe le parti stanno attuando in modo completo l’importante consenso raggiunto durante il vertice di Busan”, avrebbe detto il capo della Casa Bianca stando all’agenzia di stampa cinese Xinhua.
Importante il passaggio su Taiwan, che rimescolerebbe le carte sul tavolo, spostando gli equilibri anche con gli alleati degli Usa nella regione. Washington “comprende l’importanza della questione di Taiwan per la Cina”, avrebbe dichiarato il tycoon.
Lo scontro tra Cina e Giappone
La schiarita è arrivata in una giornata in cui si sono registrate nuove tensioni tra Pechino e Tokyo. “Le parole del Giappone sono vuote se continua a oltrepassare la linea rossa sulla questione di Taiwan”, ha fatto sapere la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, replicando alle affermazioni del governo nipponico al G20, che ha bollato come infondate le accuse di un cambio di strategia sull’isola e rivendicato la coerenza della posizione assunta.