Il tacchino, visto come simbolo di abbondanza e fertilità da alcune tribù dei Nativi Americani, potrebbe essere di buon auspicio per la pace in Ucraina. “Penso che siamo molto vicini a un accordo. Vedremo, stiamo facendo progressi”, ha detto il presidente americano Donald Trump nel suo discorso durante la concessione della grazia presidenziale ai tacchini per il Ringraziamento. “Non è facile, ma penso che ci arriveremo”, ha aggiunto il tycoon.
Zelensky stringe i tempi per vedere Trump
Volodymyr Zelensky vuole incontrare Trump “al più presto possibile” per finalizzare l’accordo sulla fine della guerra. Lo ha riferito ad Axios il capo dello staff presidenziale, Andriy Yermak. Un funzionario americano ha confermato che sono stati fatti dei discorsi in tal senso, anche se una data non è stata ancora fissata. La nuova versione del piano americano per una soluzione del conflitto è “significativamente migliore” per Kiev, secondo una fonte ucraina vicina al dossier. In particolare, sarebbe stata rivista la riduzione delle truppe, fissata a 800mila soldati, rispetto ai 600mila previsti dalla prima stesura.
Lo stato di avanzamento della definizione del piano di pace
Londra ha ribadito i progressi nei colloqui tra le statunitensi e ucraini. L’Europa è di fatto ancora una volta fuori dai giochi. Il suo testo in 24 punti, è sembrato una sorta di “provocazione”, a giudicare da alcune delle condizioni proposte: no alla neutralità dell’Ucraina, intervento degli alleati in sua difesa in caso di nuova aggressione sul modello dell’articolo 5 della Nato, no alla pretesa russa di un tetto al numero delle truppe ucraine e decisione dei membri dell’Alleanza atlantica sull’ingresso dell’Ucraina nel blocco.
Starmer aggiorna gli alleati sulle mosse dell’Ucraina
Il premier britannico Keir Starmer, prendendo la parola durante la video-call dei “Volenterosi”, ha specificato che gli ucraini hanno proposto “alcuni cambiamenti costruttivi”. Per Starmer, stando alle indicazioni ricevute, “Zelensky sta segnalando che in larga parte la maggioranza del testo può essere accettata”.
“Finalmente c’è la possibilità di compiere veri progressi in direzione di una buona pace”, ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron. “Ma la condizione assoluta per una buona pace sono una serie di garanzie di sicurezza molto robuste, e non garanzie solo sulla carta”, ha avvertito Macron, fingendo di non ricordare che al pari dei suoi colleghi nemmeno per lui è prevista una sedia al tavolo delle trattative. L’inquilino dell’Eliseo ha annunciato che una “soluzione” per “garantire finanziamenti” all’Ucraina utilizzando gli asset russi congelati sarà “definita nei prossimi giorni”.
Le trattative tra Washington e Mosca
Gli Usa stanno dialogando parallelamente con Mosca. “I colloqui procedono bene e restiamo ottimisti”, ha fatto sapere il colonnello Jeff Tolbert, portavoce del segretario all’Esercito americano, Dan Driscoll, riferendosi alle trattative ad Abu Dhabi con una delegazione russa. “Nell’ultima settimana, gli Stati Uniti hanno fatto enormi progressi verso un accordo di pace, portando al tavolo sia l’Ucraina che la Russia. Mancano pochi dettagli delicati, ma non insormontabili”, ha scritto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt in un post su X, chiarendo che per superare gli ultimi ostacoli serviranno “ulteriori discussioni tra Ucraina, Russia e Stati Uniti”.
La situazione al fronte
Sul campo di battaglia le forze russe sono sul punto di sfondare la barriera difensiva ucraina a nord e a est di Huliaipole, mettendo a rischio le fortificazioni della regione di Zaporizhzhia. A poco meno di 100 chilometri a nordest, nella regione del Donetsk, proseguono gli aspri combattimenti per il controllo di Pokrovsk.
Le truppe russe stanno avanzando verso Siversk. “Mentre l’attenzione di tutti si concentra su Huliaipole e Pokrovsk, problemi sistemici stanno emergendo anche in altre direzioni”, ha denunciato l’attivista e blogger militare ucraino Serhii Sternenko, precisando che si tratta di una zona, quella che corre lungo la direzione Siversk-Yampil, in cui “la crisi apparirà presto in tutta la sua importanza”.
Il ministro della italiano della Difesa Guido Crosetto ha lasciato nella serata di ieri Palazzo San Macuto dove è stato ascoltato davanti al Copasir. L’audizione, durata circa un’ora e un quarto, era attesa per la presentazione del nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina.