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Famiglia nel bosco, il legale rimette il mandato: “Rapporto di fiducia compromesso”

di Claudia Mari -


La vicenda della cosiddetta famiglia del bosco vive un nuovo snodo: l’avvocato Giovanni Angelucci, che assisteva i coniugi Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, ha rimesso il proprio mandato.

Famiglia nel bosco, l’avvocato si dimette: cosa succede

Una decisione definita “sofferta ma necessaria”. Motivata con la presenza di “troppe pressanti ingerenze esterne” che avrebbero incrinato il rapporto di fiducia tra difensore e assistiti. Il legale lo ha comunicato con una nota diffusa nella serata di ieri. Ha spiegato di essere stato posto di fronte a continue interferenze che hanno reso impossibile proseguire nella strategia difensiva.

Secondo quanto riferito da Angelucci, la rottura sarebbe maturata dopo l’ennesimo rifiuto da parte dei coniugi delle soluzioni abitative individuate per permettere il ricongiungimento familiare. Il legale aveva programmato un sopralluogo in un’abitazione messa a disposizione gratuitamente da un imprenditore della zona, alternativa alla proposta già avanzata dal sindaco di Palmoli. Nessuna delle due opzioni è però stata accettata, e l’incontro previsto non si è mai svolto.

Altra frizione è nata sulla ristrutturazione del casolare, ritenuta essenziale per depositare il ricorso contro l’ordinanza che ha disposto l’allontanamento dei tre figli della coppia. Angelucci avrebbe dovuto raccogliere la firma di Nathan per presentare al Genio Civile il progetto già predisposto. Ma la famiglia ha giudicato gli interventi “troppo invasivi” e ha rifiutato anche l’offerta di una ditta locale disposta a sostenere i lavori a proprie spese.

Il ricorso dovrà comunque essere depositato entro il 29 novembre. L’ex legale aveva già avviato consultazioni con tecnici comunali per un ampliamento del casolare che prevedesse almeno la costruzione di un bagno, servizio assente nell’abitazione e al centro delle contestazioni dei servizi sociali.

Angelucci, citato dal Corriere della Sera, ha ribadito che la famiglia è disponibile a “tutti gli accertamenti necessari” sulle condizioni dei bambini, oggi affidati a una casa famiglia insieme alla madre Catherine. I minori starebbero bene, così come la donna.

Intanto proseguono gli accertamenti del ministero della Giustizia sull’operato del Tribunale dei Minori.


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