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Esteri

Trump mette alle strette Zelensky e i suoi sponsor

La guerra in Ucraina e il piano di pace

di Ernesto Ferrante -


Alti funzionari di Stati Uniti, Ucraina, Francia, Germania e Regno Unito si incontreranno domani a Parigi per discutere il piano di pace di Trump. Non è ancora chiaro se il segretario di Stato Marco Rubio, che è anche il consigliere per la Sicurezza Nazionale statunitense, parteciperà ai colloqui nella capitale francese.

L’Ucraina ha inviato agli Usa la sua bozza modificata

Kiev ha consegnato a Washington la sua ultima versione della bozza per porre fine alla guerra con la Russia. Anche Mosca ha presentato ulteriori proposte agli Stati Uniti in merito alle garanzie di sicurezza. Ad annunciarlo è stato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov durante una tavola rotonda tra ambasciatori sulla soluzione del conflitto in corso, sottolineando che gli attuali negoziati russo-americani sono specificamente dedicati alla ricerca di una soluzione a lungo termine.

Zelensky prova a prendere tempo

Volodymyr Zelensky, fomentato dalla “coalizione dei Volenterosi”, ha affermato che ogni possibile compromesso territoriale dovrà essere deciso da un voto popolare. Una nuova retromarcia che sicuramente non farà felice il tycoon. La Casa Bianca vuole i fatti. Il tempo delle frasi vuote e delle disponibilità generiche è abbondantemente scaduto. “Credo che il popolo dell’Ucraina risponderà a questa domanda”, ha detto durante un incontro con i giornalisti, precisando che se questo sia “attraverso elezioni o un referendum, dovrà essere una posizione che viene dal popolo ucraino”.

I nodi non ancora sciolti

Il leader ucraino ha ammesso l’esistenza di “due punti chiave di disaccordo”: i territori “del Donetsk, e tutto ciò che è correlato, e la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Gli Stati Uniti, ha rivelato ancora, stanno spingendo per “una zona libera economica” smilitarizzata tra le truppe della Russia e dell’Ucraina nell’est del Paese.

Zelensky ha anche chiarito che alla Russia non verrebbe chiesto di ritirarsi dalla regione di Donetsk o dalle sue posizioni nelle regioni meridionali di Kherson e Zaporizhzhia, ma dovrebbe far smobilitare le sue truppe da quelle di Kharkiv, Dnipropetrovsk e Sumy. Poi ha aggiunto in maniera polemica che “chi governerà questo territorio, che loro chiamano ‘zona libera economica’ o ‘zona demilitarizzata’, loro non lo sanno”, riferendosi agli Usa.

La condizione degli uomini di Trump

Un altro paletto degli “Eu-craini” è saltato. Gli Stati Uniti, “dopo ripetuti negoziati con la parte russa, ritengono che un cessate il fuoco totale possa arrivare solo con la firma di un accordo quadro”, ha dichiarato l’ex comico, citato da Ukrainska Pravda. E ancora: “La nostra posizione non è cambiata. Crediamo sia necessario un cessate il fuoco. Ma l’informazione che riceviamo è esattamente questa: l’unica opzione per un cessate il fuoco è la firma di un accordo quadro”. Confermato anche l’ultimatum: gli Usa “davvero volevano, e forse vogliono ancora avere una comprensione piena entro Natale del punto a cui siamo con questo accordo”.

Le parole incendiarie di Rutte

Il segretario generale della Nato Mark Rutte, sostituendosi per qualche ora a Macron e Starmer, ha esortato gli alleati a prepararsi a conflitti su grande scala, come le guerre combattute dai “nostri nonni e bisnonni”, e ha insistito sul fatto che l’Alleanza Atlantica è il “prossimo obiettivo” del presidente russo Vladimir Putin. In un discorso tenuto durante un evento della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, in occasione della sua visita in Germania, Rutte ha evidenziato la necessità di sostenere la sicurezza in Ucraina contro una Russia che, al di là del suo vicino, “potrebbe usare la forza militare contro la Nato entro cinque anni”. Previsioni allarmistiche volte a creare un clima d’assedio per tentare di giustificare un’operazione di riarmo che i popoli europei in primis non vogliono.

Mosca accusa Londra

Le autorità russe pretendono spiegazioni da quelle britanniche. “Il governo del Regno Unito non menta ai suoi sudditi” e faccia chiarezza su cosa faceva in Ucraina il tenente George Hooley, del reggimento paracadutisti, morto in quello che il premier britannico Keir Starmer ha descritto come un “tragico incidente” lontano dalle linee del fronte. Lo ha chiesto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in un briefing. La portavoce ha ricordato che la Russia considererebbe qualsiasi contingente militare straniero in Ucraina un “obiettivo legittimo”.


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